Questo lo facevo anch’io (odiosa affermazione che tutt'ora esce dalle bocche dei detrattori dell'arte dell'ultimo secolo)… e infatti l’ho fatto, o almeno ci ho provato, qual è però il risultato?
Non
avendo la minima possibilità di possedere un “taglio” di Lucio Fontana me lo
sono costruito in casa.
I
celebri, e bistrattati, concetti spaziali dell’artista italo argentino da
sempre mi affascinano e mi donano, quando ho la possibilità di ammirarli,
un’assoluta serenità, un pace interiore che solo poche altre opere riescono a regalarmi.
Dunque
è vero che un taglio di Fontana lo può fare chiunque? Tecnicamente sono in
molti a poter rifare (fondamentale quel “ri” davanti al “fare”) questo tipo di
opera ma qual è il risultato ottenuto?
Come
detto io ci ho provato, ho preso una tela, l’ho trattata e colorata di bianco
(i tagli bianchi e rossi sono i miei preferiti) con un taglierino, non avevo un
bisturi, strumento che il nostro Lucio alternava al taglierino stesso, con una
lama nuova ho fatto due tagli netti, seguendo le istruzioni raccolte nei libri
e sul web ho applicato dietro ai tagli delle garze nere che danno profondità
allo “spazio” e impediscono ai tagli di continuare la divisione della tela.
Tecnicamente
non è un granché, anche se a prima vista il senso è chiaro e in fondo anche
questa brutta copia un po’ di pace me la regala, concettualmente è il nulla
assoluto, semmai mi trovo di fronte ad un surrogato che goliardicamente ottiene
il suo posto a tavola (la mia tavola) ma niente di più.
Chiunque
di voi mi può far presente che il risultato tecnico è scarso perché scarsa è la
mia tecnica (ammetto che avrei potuto fare di più in quanto ho utilizzato il
colore acrilico al posto dell’idropittura usata da Fontana (che gli permetteva
di cogliere l’attimo in cui tagliare grazie al fatto che l’asciugatura è più
lenta) ma se il risultato visivo fosse stato migliore sarebbe cambiato
qualcosa? Naturalmente no, un opera esclusivamente concettuale va oltre la
tecnica, se anche avessi fatto i tagli più vicini alla perfezione di quelli di
Fontana non avrei mai avvicinato le opere originali per il semplice motivo che
l’ho fatto in ritardo.
Se
il mio “taglio” avesse anticipato quelli dell’artista di Buenos Aires, avrebbe
diritto ad essere al centro dell’attenzione indipendentemente dalla tecnica
utilizzata.
Anche
le opere apparentemente facili da copiare (cosa molto meno probabile di quanto
si pensi) perdono consistenza per il solo fatto di arrivare dopo, il tempismo è
fondamentale ma non si tratta solo di arrivare prima, ciò che conta è avere
l’idea giusta nel momento giusto.

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