giovedì 20 novembre 2025

Qual è il risultato?

Questo lo facevo anch’io (odiosa affermazione che tutt'ora esce dalle bocche dei detrattori dell'arte dell'ultimo secolo)… e infatti l’ho fatto, o almeno ci ho provato, qual è però il risultato?



Non avendo la minima possibilità di possedere un “taglio” di Lucio Fontana me lo sono costruito in casa.

I celebri, e bistrattati, concetti spaziali dell’artista italo argentino da sempre mi affascinano e mi donano, quando ho la possibilità di ammirarli, un’assoluta serenità, un pace interiore che solo poche altre opere riescono a regalarmi.

Dunque è vero che un taglio di Fontana lo può fare chiunque? Tecnicamente sono in molti a poter rifare (fondamentale quel “ri” davanti al “fare”) questo tipo di opera ma qual è il risultato ottenuto?

Come detto io ci ho provato, ho preso una tela, l’ho trattata e colorata di bianco (i tagli bianchi e rossi sono i miei preferiti) con un taglierino, non avevo un bisturi, strumento che il nostro Lucio alternava al taglierino stesso, con una lama nuova ho fatto due tagli netti, seguendo le istruzioni raccolte nei libri e sul web ho applicato dietro ai tagli delle garze nere che danno profondità allo “spazio” e impediscono ai tagli di continuare la divisione della tela.

Tecnicamente non è un granché, anche se a prima vista il senso è chiaro e in fondo anche questa brutta copia un po’ di pace me la regala, concettualmente è il nulla assoluto, semmai mi trovo di fronte ad un surrogato che goliardicamente ottiene il suo posto a tavola (la mia tavola) ma niente di più.

Chiunque di voi mi può far presente che il risultato tecnico è scarso perché scarsa è la mia tecnica (ammetto che avrei potuto fare di più in quanto ho utilizzato il colore acrilico al posto dell’idropittura usata da Fontana (che gli permetteva di cogliere l’attimo in cui tagliare grazie al fatto che l’asciugatura è più lenta) ma se il risultato visivo fosse stato migliore sarebbe cambiato qualcosa? Naturalmente no, un opera esclusivamente concettuale va oltre la tecnica, se anche avessi fatto i tagli più vicini alla perfezione di quelli di Fontana non avrei mai avvicinato le opere originali per il semplice motivo che l’ho fatto in ritardo.

Se il mio “taglio” avesse anticipato quelli dell’artista di Buenos Aires, avrebbe diritto ad essere al centro dell’attenzione indipendentemente dalla tecnica utilizzata.

Anche le opere apparentemente facili da copiare (cosa molto meno probabile di quanto si pensi) perdono consistenza per il solo fatto di arrivare dopo, il tempismo è fondamentale ma non si tratta solo di arrivare prima, ciò che conta è avere l’idea giusta nel momento giusto.

A me resta l’immenso piacere provato nel realizzare quest’opera (con migliaia di virgolette) sempre pronto a cogliere al volo l’occasione di ammirare gli originali. 

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