Se cercate sul web “Porta di Lampedusa” troverete ovunque questa descrizione: “Porta di Lampedusa o Porta d’Europa, un monumento alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare”.
Mimmo
Paladino, autore dell’opera realizzata nel 2008 e posizionata sulla costa di
Lampedusa nel punto più a sud dell’isola, e di conseguenza d’Europa, ha sempre
sostenuto che non si tratta di un monumento m di un “oggetto” che porta con se
molteplici significati.
Alta
5 metri e larga 3 è realizzata in ferro zincato per la struttura e ceramica
refrattaria per il rivestimento, la descrizione di quest’ultimo materiale ha
due motivazioni, quella che vuole il materiale riflettente che rimanda al largo
la luce del sole di giorno e quella della luna di notte, un faro per illuminare
la strada a chi più ne ha bisogno.
Paladino
aggiunge che la terracotta è stata usata per la sua “mortalità”, infatti la
ceramica nel tempo tenderà a deteriorarsi fino a scomparire, un po’ come la
natura umana.
Dicevamo
che l’artista beneventano ci tiene a sottolineare che non si tratta di un
monumento ma bensì di un portale sempre aperto per chi ha bisogno di un rifugio
sicuro (in entrata) e per tutti quelli che vogliono aprirsi al mondo.
Un
omaggio alle migliaia di vittime, spesso ignorate, che quotidianamente
soccombono nelle acque del Mediterraneo ma anche una speranza di un’apertura
nelle coscienze offuscate da un vivere per sé stessi.
Fosse davvero un portale magico sempre aperto.. purtroppo da noi siamo ricchi di chiacchiere e simboli, per il resto latitiamo.. per quanto riguarda la resistenza, la ceramica, come in Spagna, è usata tantissimo per la sua durata, la refrattarietà all'umidità e alla corrosione, c'è speranza che questo arco di accoglienza duri più del previsto.. e che magari un giorno, venga superato da una nuova saggezza umana..
RispondiEliminaCiao Franco, "un portale magico sempre aperto" ma sembra che nessuno ne conosca l'uso e la destinazione (e manca anche la curiosità di scoprirlo) arriverà l'era della consapevolezza? auguriamocelo, non ci rimane altro da fare (o forse qualcosa posiamo farlo).
EliminaGrazie, buona giornata.
Conosco l'opera come anche il suo autore, ovviamente 😉
RispondiEliminaPosso dirti che è importante considerare il lavoro, ma anche l'artista che l'ha realizzata. Paladino realizza le sue sculture approfondendo sempre le tematiche storiche e simboliche dei luoghi dove vengono poste. In questo caso, la scelta del punto esatto è fondamentale. Inoltre, ha voluto affrontare una tematica sociale (come fece anche Picasso col suo capolavoro 'Guernica') che negli anni si è rivelata ancora più problematica. Io direi che definirla 'opera d'arte' è limitante. Per me è qualcosa di straordinario. Tutto qui. Abbraccio grande Romualdo e buon 1° Maggio!
Grazie per aver aggiunto interessanti particolari al post, l'opra d'arte può raggiungere anfratti irraggiungibili in altri modi.
EliminaIn colpevole ritardo contraccambio il tuo augurio, un abbraccio.
Molto bello, bello ed emozionante. Monumento o opera o semplice "oggetto" è un qualcosa che sa trasmettere emozioni.
RispondiEliminaUn caro saluto, Romualdo
Possiamo chiamarla in qualsiasi modo ma quando si tratta di arte ogni cosa è al suo posto, il messaggio è "alto", sta a noi comprenderne la grandezza.
EliminaGrazie Alberto, buona giornata.