Autore: Josef Beuys
(Krefeld, 1921 - Düsseldorf, 1986)
Titolo
dell’opera: Abito di feltro– 1970
Tecnica: Feltro
cucito
Dimensioni:
170 cm x 100 cm
Ubicazione attuale: Collezione privata.
Difficile dire cosa
questo abito, appeso ad una gruccia, possa trasmettere nell’immediato, qualcuno
avverte una sensazione di calore, altri di protezione, altri ancora intravedono
un simbolo di eleganza, anche se fuori moda.
La percezione che
si ha davanti a quest’opera prende una forma precisa quando si viene a sapere che il
vestito è la copia esatta di quello che l’artista indossò durante una
manifestazione contro la guerra in Vietnam.
Altro non è che un
simbolo strettamente legato al vissuto personale di Beuys, la creazione in feltro è
una reminiscenza, del tutto parziale, di un concetto “no war” che si fa via via più nitida con la
comprensione del "pensiero" di questo abito.
Lo scultore e
pittore tedesco ha sempre considerato l’arte un mezzo fondamentale per dare vita ad un cambiamento sociale e politico.
Era convinto che l’utilizzo
di diversi materiali (il feltro era sicuramente tra i suoi preferiti) avesse un
fondamentale potere terapeutico, attribuiva ai diversi componenti una preziosa
dimensione spirituale.
Gli artisti, come
gli sciamani, convogliano l’energia degli oggetti nell’opera artistica dando al
risultato una nuova interpretazione che a sua volta trasmette l’energia ai fruitori
dell’opera stessa.
Caro Romualdo, questi, scienziati, sanno molte cose, e spesso non sanno spiegare le ragioni degli effetti che fanno.
RispondiEliminaCiao e buona pasquetta, sperando che il tempo rimanga buono, un abbraccio forte.
Tomaso
Ciao Tomaso, mi piace la definizione di "scienziati", spesso non vogliono spiegare il concetto di un'opera, preferiscono che sia l'osservatore ad interpretarne il pensiero.
EliminaUn abbraccio a te, buona giornata.
molto valido questo concetto. Gli oggetti conservano la memoria, almeno dal punto di vista umano. In effetti vedere questa immagine non mi suscita il concetto di eleganza ma quello di tristezza
RispondiEliminaCiao Marina, la memoria e l'interpretazione che ne facciamo, un mondo infinito di emozioni.
EliminaFaccio mia la tua sensazione di tristezza nell'osservare quest'opera, nel mio caso anche un lieve ma insistente disagio.
Grazie, buona serata.