lunedì 10 febbraio 2025

In alto, in attesa del tempo

Le scale mobili ci accompagnano al penultimo piano del Museo del 900 a Milano, salendo iniziamo immediatamente ad ammirare il soffitto che, a sua volta, fa da pavimento all’ultima sala.



L’opera che si erge a portale verso l’infinito è uno dei capolavori di Lucio Fontana, legato al concetto dei “buchi” e dei “tagli”, il Soffitto Spaziale sorregge la grande stanza dedicata allo stesso artista e al contempo apre un varco verso l’immaginazione.

L’impatto visivo del visitatore è di grande forza, il soffitto accompagna lo sguardo fino alla vetrata che da sul Duomo, avvicinandoci alla parete di vetro ci accorgiamo che il “tetto” spaziale lascia il posto ad una struttura luminosa, anch’essa realizzata da Fontana, un arabesco di luce che non è da meno a tutto il resto.

Come detto è l’anteprima alla stanza situata più in alto dedicata completamente al pittore nativo di Buenos Aires, sono infatti esposte alcune opere realizzate negli anni che vanno dal 1951 al 1962, quadri e sculture che hanno come comune denominatore l’attesa di una spazialità concettuale.

Il “Soffitto” è stato realizzato inizialmente per la sala da pranzo di un hotel sull’Isola d’Elba nel 1956, viene ricollocato nel museo milanese nel 2010.

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