Autore: Eugène Boudin
(Honfleur, 1824 –
Deauville, 1898)
Titolo
dell’opera: La spiaggia di Trouville, 1864
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
26 cm x 48 cm
Ubicazione attuale: Musée d’Orsay, Parigi
Il piccolo dipinto si
rivela una preziosa istantanea del tempo, fedele cronista ma illuminato anticipatore della modernità.
La località marina
di Trouville in Normandia era in quel periodo la meta più alla moda per la
borghesia parigina, su questa spiaggia infatti un numeroso gruppo di turisti
proveniente dalla capitale francese assapora i raggi del sole vestita in modo
elegante.
Paesaggista “di
spiagge” Boudin fece di questi soggetti il filo conduttore della propria
carriera, sapeva riprodurre con maestria il comportamento della gente in questo
contesto.
Fonte d’ispirazione
per il futuro movimento impressionista era al contempo legato alla visione del
paesaggio olandese del diciassettesimo secolo, quest’opera combina
perfettamente le due lontane realtà artistiche.
Il cielo ha un’importanza
fondamentale, occupa gran parte del
dipinto e spinge l’osservatore a concentrarsi sulla parte bassa dell’opera
anche se lo sguardo tende a risalire attirato dalla prorompente sensazione di libertà.
La scena dunque
occupa il lato inferiore in primo piano, gente che si gode il calore del sole
o, riparata da un ombrellino, si ascia accarezzare dalla brezza marina, i
bambini giocano, altri chiacchierano, ma fondamentalmente il comportamento
delle persone sulla spiaggia sembra passare in secondo piano, i protagonisti sono, naturalmente il mare che
appare solo in uno scorcio a sinistra, la scogliera a destra dove spiccano
delle case e soprattutto il cielo, pur senza particolari fenomeni naturali
cattura l’occhio con la sua infinita profondità.
Guardando un dipinto del genere io penso che tutto quel cielo varrebbe poco se fosse solo: i suoi colori hanno bisogno di dialogare con quelli del mare, della spiaggia, degli scogli, della vegetazione per creare l'atmosfera speciale che ci colpisce. E che delle persone è qualcosa che arricchisce la lettura ma che non è indispensabile per attrarre la (mia) attenzione.
RispondiEliminaDa questo commento si denota che... Anna non ama le spiagge affollate! Ha ha ha ha ha... 😜
Ciao Romualdo, buon fine settimana.
* E che LA PRESENZA delle persone è qualcosa che arricchisce la lettura ma...
EliminaSi è perso un pezzo di frase! 😅
Ciao Anna, ogni singolo particolare completa il dipinto, il cielo, il mare, la scogliera e le le case, le persone sono il "centro" dell'opera, senza gente probabilmente non perderebbe nulla di fondamentale ma Boudin ha inserito i bagnanti in modo che fossero i protagonisti, difficile pensare che siano solo un aspetto secondario nella narrazione.
EliminaCi sono altre opere di questo artista che concentrano l'attenzione sul paesaggio mettendo le persone in secondo piano, in questo caso è complicato pensarlo.
Se poi chi osserva, come nel tuo caso, si concentra sulla spiaggia escludendo gli attori in primo piano, apre ad una lettura "altra".
Grazie, sempre originali i tuoi interventi, buona giornata.
Certamente, come sai è sempre la mia personale visione che faccio parlare; una lettura obiettiva dovrebbe tenere conto di ogni elemento che per l'autore, e per altri osservatori, ha importanza, anche su livelli invertiti rispetto al mio sentire! 😉
EliminaÈ fondamentale cogliere le interpretazioni personali, senza punti di vista alternativi vedremmo tutti la stessa cosa, è sempre un piacere "vedere" con gli occhi altrui.
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