lunedì 5 maggio 2014

I drammatici paesaggi di John Martin


John Martin ritratto da Henry Warren
John Martin  nasce a Haydon Bridge il 19 luglio del 1789.

Inizia il suo apprendistato a Newcastle, studia copiando le incisioni di artisti come Claude Lorraine e Salvator Rosa.


Nel 1806 si trasferisce a Londra, dove si sposa e si mantiene dando lezioni di disegno.

Sono gli anni dell’approfondimento dei suoi studi di prospettiva e architettura, si dedica anche alla pittura su porcellana e su vetro, dipinge anche diversi acquarelli.

Nel 1823 gli viene commissionata l’illustrazione del Paradiso perduto di John Milton, questo lavoro lo ispira particolarmente e fra il 1831 e il 1835 pubblica diverse illustrazioni dell’Antico Testamento.


Grazie a queste incisioni la sua fama superò i confini nazionali, in particolare ottiene grande ammirazione nell’ambiente dei “Romantici” francesi.

Negli anni successivi si fa conoscere ed apprezzare dal grande pubblico con grandi tele raffiguranti episodi biblici o mitici e grandi e drammatici paesaggi immaginari con impetuosi fenomeni naturali, in cui si nota la decisiva ispirazione alle opere di William Turner.

Grazie alla vendita di queste opere Marti riesce ad ottenere un certa tranquillità economica.

L'ultimo uomo
Soprannominato “Mad Martin” (Martin il matto), riesce con la sua pittura a descrivere l’intensità e l’angoscia delle scene descritte, dando risalto ai fenomeni più o meno naturali relegando l’uomo a piccola e quasi insignificante comparsa.

Negli anni seguenti si occupò di progetti per il miglioramento urbanistico di Londra con particolare attenzione ai sistemi portuali, idrici e fognari, che in buona parte anticiparono i progetti di Joseph Bazalgette.

Fu colpito da una paralisi che ne limitò parecchio il lavoro, pur con evidenti difficoltà continuò a dipingere fino alla sua morte avvenuta il 17 febbraio del 1854 a Douglas sull’isola di Man.
A seguire alcune opere di "Mad Martin"


Apocalisse


Distruzione dell'Host del faraone


Distruzione di Sodoma e Gomorra


Il diluvio


Il grande giorno della sua ira


Il placare delle acque


Il ponte sul caos


La creazione della luce


La distruzione di Pompei e di Ercolano


Manfred e la Strega delle Alpi


Pandemonium




2 commenti:

  1. Impressionanti e inquietanti, ma molto interessanti, mi piacciono, in particolari il mare.

    www.saucysiciliana.blogspot.com

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    1. Effettivamente è il senso di inquietudine e l'"oppressione" di queste opere che mi hanno affascinato.
      A presto Romualdo.

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