«Da quando ho iniziato a lavorare con i giocattoli, sono
stato incuriosito dall’idea che questi oggetti, apparentemente benigni, possono
assumere una tale potenza e personalità semplicemente dal modo in cui vengono
fotografati.
Ho cominciato a capire che selezionando accuratamente la profondità di campo e renderlo stretto, ho potuto creare un senso di movimento e una realtà che realtà non è».
(David Levinthal)Ho cominciato a capire che selezionando accuratamente la profondità di campo e renderlo stretto, ho potuto creare un senso di movimento e una realtà che realtà non è».
Immagini di guerra, scatti dal fronte, la dove solo i
fotografi più temerari riescono ad arivare, con l’obbiettivo di raccontare i
momenti più bui che l’umanità riesca a produrre.
Ma Levinthal riesce nell’impresa di immortalare la guerra e
la sua tragedia restando a casa sua, con l’ausilio di semplici soldatini di
plastica.
Le immagini volutamente sfocate danno un senso di movimento,
di confusione e tensione, gli scenari accuratamente preparati in studio e la
fotografia in bianco e nero, rendono la scena incredibilmente reale, l'utilizzo di piccoli formati permettono di concentrare la sensazione di realtà senza permettere all'osservatore di spostare lo sguardo oltre il soggetto, mantenendo alta la tensione visiva.
Levinthal vuole dimostrare che ogni oggetto può cambiare la
propria essenza, modificare lo scopo per il quale è stato costruito, a seconda del
contesto in cui è inserito e, appunto, il modo in cui viene fotografato.
Ma vorrei aggiungere un altro importante significato di
queste opere, Levinthal ci dimostra che chiunque, con perizia e una buona dose
di talento, può creare immagini “artificiali” e spacciare per realtà qualcosa
che non ha assolutamente niente di reale.
E' incredibile! Ma è inquietante, come dici tu, che si possa creare una realtà artificiale che non ha alcuna corrispondenza con la realtà vera. Chissà perché, l'uomo da sempre ha bisogno di mistificare, di creare opere false e di spacciarle per vere, testi, dipinti, foto appunto. E' l'aspetto oscuro della fantasia umana che, al contrario, può elaborare la realtà amplificandola e mantenendosi ad essa sempre aderente? O dietro c'è un desiderio di potenza? L'inganno come esercizio di potere sugli altri che solo se smascherato perde di efficacia. Mi sono un po' allontanata dal soggetto del post, comunque molto interessante.
RispondiEliminaCiao Ambra, da sempre modificare la realtà è una pratica diffusa, indirizzare l'opinione pubblica e orientare il pensiero delle masse o dei singoli individui è la norma, nell'antichità e ai giorni nostri. Ma Levinthal ha altri obbiettivi, dimostrare che ciò che vediamo può "vestire" panni diversi a seconda del contesto e che possiamo utilizzare oggetti comuni per fare arte, creare situazioni inimmaginabili utilizzando le cose più improbabili.
EliminaNaturalmente ci avverte di diffidare di immagini spacciate per quello che non sono.
Resta l'interessante lavoro di Levinthal, e il mio post si concentra soprattutto sulla performance artistica che trovo quantomeno originale.
Buona serata.
Caro Romualdo, sono passato per augurarti un buon fine settimana, e dirti che sono molto felice del controllo del sangue.
RispondiEliminaTomaso
Ciao Tomaso, mi fa molto piacere che tu sia sempre più in forma, ti ringrazio del saluto che contraccambio.
EliminaBuon sabato, a presto.
UN GRANDE GENIO !!!!!!!! ciao carissimo, buona settimana!!!
RispondiEliminaCiao Marina, trovo anch'io geniale l'idea e naturalmente la capacità di metterla in atto.
EliminaBuona serata, a presto.
Al solito non lo conoscevo , ma queste immagini sono davvero impressionanti...Sembra di assistere ad una vera guerra e mi ricorda la scena iniziale di " Slavate il soldato Ryan " quando le riprese dello sbarco in Normandia erano fatte con la macchina movibile e dava l'idea che tu ci fossi...Emozionante..
RispondiEliminaAbbraccio forte e grazie amico caro
Ciao Nella, ho avuto la tua stessa reazione la prima volta che ho visto queste fotografie, la sensazione di essere presente nella scena, Levinthal riesce nell'intento di trasportarci in un altro "mondo", utilizzando i giocattoli per rappresentare quello che è tutt'altro che un gioco.
EliminaGrazie Nella, un abbraccio a te, buona serata.
Oggi ci sono degli effetti fotografici che fanno risultare una scena reale come fosse una di queste "miniature", entrambe molto belle e realistiche ma certamente con qualcosa di "strano".
RispondiEliminaInsomma, realtà così speciali da sembrare finte, finzioni così speciali da sembrare vere...
Sai, prendo sempre in giro il fatto che si dica di certi bei dipinti che sono "così belli da sembrare veri" e di certe scene fotografate che sono "così belle da sembrare dipinte"! Abbiamo le idee un po' confuse he he he he he... :-D
Ciao Anna, la realtà non è mai tale in una fotografia o in un dipinto, al massimo ne è una rappresentazione, in questo caso la realtà è palesemente "ritoccata".
EliminaDa sottolineare l'idea che Levinthal ha portato avanti, ricreando le forti emozioni del "fronte" ma anche il fatto che tutto ciò che ci viene mostrato potrebbe essere tutto o il contrario dello stesso.
L'effetto artistico può piacere o meno, il messaggio è chiaro, sta a noi, in un periodo di overdose di immagini, saper valutare cosa è reale cosa meno.
Grazie e buona serata.