Dal
giorno della pubblicazione (1996 all’interno dell’album L’imboscata) questo
brano è diventato immediatamente un classico tra le canzoni d’amore,
l’universo femminile lo indica come una delle dichiarazioni
“passionali” più riuscite.
Ma
da appassionato di Battiato penso
che il testo di questa canzone vada più in la della pur magnifica “poesia”
sull’amore terreno.
Quasi
a rappresentare un logico seguito a “E ti vengo a cercare”
Battiato fa un ulteriore passo avanti, se con la prima canzone cercava una
guida che lo accompagnasse in un percorso mistico superiore, con La
cura ribalta i ruoli e si trasforma in “accompagnatore”, proteggendo
l’iniziato nel percorso che lo porterà “al di sopra del bene e del male” (da E
ti vengo a cercare).
E’ vero inizia con: “ ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle
ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua
natura normalmente attirerai”, molto “umano”, una protezione quasi di
un padre verso un figlio (anche se quel “dagli inganni del tuo tempo” evidenzia
la differenza di livello spirituale tra la guida e l’allievo che aspira a
seguirne le tracce) ma subito dopo arrivano le rivelazioni più elevate: supererò
le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Difficile per chi conosce i testi dell’autore
siciliano non immaginare un percorso sensoriale, altamente spirituale, infatti
prosegue con : Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza,
percorreremo assieme le vie che portano all'essenza. A spiazzare
questa mia lettura vi è il passo “indietro”, I profumi d'amore
inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri
sensi, come a lasciare una vasta possibilità interpretativa.
L’apice di questa intensa “narrazione” si raggiunge
con il bellissimo passo: Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto,
conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono. Qui ritorno al concetto
citato poco sopra, la guida indica il percorso, sottolinea di conoscere un
“sapere” superiore e di essere disposto a condividerlo con chi desidera ambire
ad una dimensione più elevata.
Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero
arrivato, chissà). Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei
sogni attraversano il mare. Questo
passaggio ci svela un momento di terreno smarrimento, mentre i sogni e i
desideri si spingono oltre, quasi ad identificarsi in una fuga, attraversare il
mare per raggiungere quello che si trova al di la di esso, un infinito
peregrinare verso mete celesti dove si può incontrare l’essenza dell’universo e
di conseguenza cercare di capire l’anima dell’infinito e di noi stessi.
E’ un’interpretazione strettamente personale, che
trovo più prossima al pensiero mistico.
Ognuno di noi ne trae una lettura diversa che ha la
stessa importanza e probabilità, forse se Battiato svelasse il proprio pensiero
chiarirebbe alcuni quesiti, ma l’interpretazione soggettiva rimarrebbe il
parametro più interessante.