Autore: Pieter Bruegel
Titolo dell’opera: Cristo e l’adultera – 1565
Tecnica: Grisaglia
su tavola
Dimensioni: 24,1
cm x 34 cm
Ubicazione
attuale: Courtauld Institute Gallery, Londra.
Come nel caso di “La morte di Maria” l’opera era destinata a rimanere di proprietà della famiglia
Bruegel. E' Jan Bruegel (il vecchio), figlio del pittore, che lascia in eredità il dipinto all'arcivescovo di Milano, Federico Borromeo. In seguito Jan Bruegel (il giovane) riesce a riacquistarlo e per molto tempo non se ne sa più nulla. Solo nel 1952 viene rinvenuta e acquisita a Londra dal conte Seilern.
La scena è tratta dal
Vangelo di Giovanni (8,3-11), dove è narrato il famoso episodio dell’adultera
condotta nel tempio per essere giudicata da Gesù Cristo.
La donna era destinata
alla condanna capitale tramite lapidazione, secondo la legge di Mosè. Alla domanda
di scribi e farisei su come procedere, Gesù si china e, sul pavimento del
tempio, scrive in caratteri fiamminghi la frase “Chi è senza peccato scagli la
prima pietra”.
Come nell’episodio
raffigurato nella già citata “Morte di Maria” Bruegel elimina completamente il
paesaggio e in questo caso toglie definitivamente ogni riferimento al luogo,
concentrandosi solo sui personaggi che costituiscono la parete della scena.
Magistrale la resa dei
chiaroscuri, i personaggi, (a destra i farisei mentre a sinistra più in ombra
ci sono gli apostoli) si staccano dagli spettatori ma a prendersi la scena sono
il Cristo chinato e l’adultera che abbassa gli occhi davanti a Gesù.
Alcuni hanno ipotizzato l’influenza
per quest’opera di Raffaello e i suoi cartoni per arazzi, ora al Victoria &
Albert Museum di Londra, ma che a quel tempo erano a Bruxelles.
Provo una sorta di "paura" guardando questo quadro. Sono gli sguardi e i movimenti dei farisei che mi pare anticipino la fine del Cristo e che esprimono se non odio, certo grande contrarietà, mentre l'aspetto dimesso sul viso dell'adultera e la posizione del Cristo chinato a terra effondono pena, ma anche una calma che non trovo sui visi dei farisei, ma neanche su quelli degli apostoli.
RispondiEliminaCiao Ambra, come sempre riesci a vedere "dentro" al dipinto, quest'immagine dice molto di più di quanto sembri al primo sguardo, quasi si trattasse della condanna di Gesù e non dell'adultera, in fondo quest'ultima è forse il personaggio che più si avvicina a Cristo, seconda solo a Maria. Come dici benissimo tu, e ad essere sincero non l'avevo notato, gli apostoli in disparte rispetto ai farisei, anticipano l'"abbandono", che lascerà Gesù Cristo solo con se stesso.
EliminaGrazie, sempre un piacere le tue letture.
Buona serata, a presto.
Bellissimo Romualdo, mi piace molto quest'opera...anche perché amo i chiaroscuri.
RispondiEliminaSoprattutto, ciò che importa è la tecnica usata qui.
Dipingere sulla grisaglia è molto difficile per me. Se non ricordo male questa tecnica era usata dagli artisti per comprendere la profondità che si voleva dare all'opera, mescolando i colori per comprendere la giusto effetto di toni.
Questo quadro è stupendo ed è fatto in modo magistrale, almeno per me.
Abbraccio e bacio carissimo e perdonami se non commento spesso, ciao!
Ciao Pia, una tecnica ideale per i chiaroscuri, non so quanto sia difficile (come sai non ho una grande conoscenza tecnica), ma sicuramente "rende" in modo esemplare.
EliminaConcordo con te, un dipinto favoloso, dove Bruegel va al di la delle sue già eccezionali doti artistiche.
Non ho niente da perdonare, quando ti capita di passare di qua e vuoi lasciare un commento sei la benvenuta, così come se decidi di non commentare, sento che non manca mai la tua presenza e questo mi fa molto piacere.
Un abbraccio a te, buona serata.
I colori fanno magie ma quest'opera regala una profondità emozionale pazzesca.
RispondiEliminaCiao Anna, un Bruegel davvero inedito, ma che, come dici tu, nonostante l'assenza di colore riesce ad esprimere emozioni incredibili.
EliminaBuona serata, a presto.