Autore: René Magritte
(Lessines, 21 novembre 1898 – Bruxelles, 15 agosto 1967)
Titolo
dell’opera: Le relazioni pericolose – 1936
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
72 cm x 64 cm
Ubicazione attuale: Collezione privata.
Una donna nuda
tiene tra le mani uno specchio rivolto verso l’osservatore, ma invece di
riflettere l’immagine dello spettatore riproduce il lato nascosto della donna.
Ma è lo specchio
stesso a nascondere il corpo della protagonista, senza il quale non mostrerebbe
comunque la scena riflessa.
Magritte ci mostra
le due facce, due visioni differenti del corpo femminile, quella apparentemente
diretta che viene parzialmente celata, e quella immaginaria riflessa appunto
dallo specchio.
La donna vista di
fronte si nasconde dietro il “paravento” sicura di nascondersi da sguardi
indiscreti, la giovane riflessa dallo specchio cerca di coprirsi con le mani
nonostante venga ripresa di spalle.
Ma il pittore belga
vuole andare ben oltre il visibile, vuole dimostrare l’infedeltà dello specchio
che non fa altro che mostrarci una rappresentazione di un’altra
rappresentazione anche se siamo convinti che riproduca la realtà, realtà che
cessa di essere tale nell’istante stesso che viene emulata.
L’immagine diviene
surreale partendo dall’illusione di realtà, le due figure si differenziano per
dimensione ma soprattutto perché ci raccontano scene diverse, anche se tra
l’osservatore e lo specchio non vi è traccia di presenze femminili.
L’occhio vede la
donna coperta dallo specchio e immagina riflessa la parte nascosta della donna
stessa illudendosi di avere un pieno controllo della “visione” senza accorgersi
che in fondo altro non è che un’illusione.