Autore: Giovanni Segantini
(Arco di Trento, 1858 - Monte Schafberg, 1899)
Titolo
dell’opera: Le due madri – 1889
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
157 cm x 280 cm
Ubicazione attuale: Galleria d’arte moderna, Milano.
La maternità come
unico vero simbolo, essenza dell’essere umano, come parte fondamentale nella costruzione
della vita nel senso più assoluto. Considerazione all’apparenza ovvia ma che
Segantini trasforma nel centro gravitazionale dell’esistenza, inizio e fine di
tutto.
La perdita della
madre a soli sette anni influisce irrimediabilmente sulla percezione che il
pittore ha della maternità, un legame affettivo, artistico e spirituale che non
lo abbandonerà mai.
Nonostante il
deciso rifiuto delle regole religiose imposte dalla Chiesa cattolica (l’artista
non sposò mai l’amore della sua vita che gli diede quattro figli) ha sempre
dato un’interpretazione cristiana al rapporto umano.
Quest’opera va al
di la della rappresentazione del legame tra la madre e i figli, l’accostamento
e l’annullamento delle differenze tra la madre “umana” e quella “animale”
mostrano l’essenza naturale dell’evento.
Entrambe le madri
sono raffigurate nell’istante in cui “dimenticano”, momentaneamente, il piccolo,
a significare che il ciclo vitale continua, si svolge anche a loro insaputa, le
due madri distolgono lo sguardo dai figli solamente per riprendere le forze,
l’animale per nutrirsi, la donna per riposarsi.
La lanterna crea
una condizione di luce che da al dipinto un’ulteriore senso di intimità,
illumina il centro della scena lasciando in ombra le zone remote della stalla,
la lampada illumina il vitellino, il bambino in fasce, il viso della donna
addormentata e le mammelle della mucca, quest'ultimo forse il simbolo più forte di questa
rappresentazione.