Autore: Pellizza da Volpedo (Giuseppe Pellizza)
Titolo dell’opera: Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri) – 1889
Tecnica: Olio
su tela
Dimensioni: 107
cm x 79 cm
Ubicazione
attuale: Accademia Carrara, Bergamo.
«Tornato immediatamente da Parigi colpito dalla morte di mia sorella
Antonietta, volli ricordare il mio dolore con una mezza figura intitolata appunto
“Il ricordo di un dolore"»
Con queste parole, scritte in una lettera all’amico Vittorio
Pica, Giuseppe Pellizza racconta il senso di quest’opera.
Il pittore alessandrino trasferisce i propri sentimenti nel
ritratto della giovane modella Santina Negri, che interpreta magistralmente la
tristezza e l’angoscia provati per la perdita di una persona cara.
La scena è di grande impatto, la stanza, di cui si vede solo
una piccola parte, sembra vuota, senza alcun orpello e ci da una sensazione di
smarrimento.
La giovane è seduta, quasi abbandonata, sulla poltrone e
lascia che lo sguardo si perda nel nulla, nell’espressione del viso si notano
espressioni di grande angoscia, il dolore, la consapevolezza che ciò che è
stato non sarà più.
La mano sinistra è l’unico indizio di un tentativo di
reazione della ragazza, infatti sembra volersi aggrappare ad una forse
illusoria speranza.
Il braccio destro è invece abbandonato in grembo e lascia il
libro dove si nota un fiore essiccato, forse una viola del pensiero, un tentativo
di lenire il dolore. Infatti il fiore stesso nella simbologia riporta a
pensieri che malinconicamente ci riallacciano con ciò che più ci è stato caro.
Il taglio netto dei colori, dal blu della gonna al bianco
della camicetta, divise dalla fascia gialla che ne riduce il contrasto, fino alla
porta che intravediamo alle spalle e che si insinua nello sfondo monocromatico,
il tutto ci racconta l’istante con realismo e ci coinvolge nel turbinio di emozioni,
tanto da esserne emotivamente partecipi.