Nel 2022, dove la
riproduzione fotografica della realtà ha raggiunto livelli incredibili, e a più
di un secolo dalla "rivoluzione" della pittura (che si è arresa alla
nascente arte fotografica cercando una nuova via) qual è il senso dell'iperrealismo,
quale il suo fine artistico?
“Dipingo ciò
che non può essere fotografato e fotografo ciò che non desidero dipingere”, cosi diceva Man Ray, dipingere ciò che
non è fotografabile e fotografare tutto quello che è reale evitando di
ricorrere alla pittura.
“Se lo posso fotografare perché mai dovrei fare l’inutile fatica di
dipingerlo?” anche questa è una citazione, di cui ignoro l’autore, ma che mi
spinge a chiedere perché.
La fotografia ha
letteralmente sconvolto la pittura, fino all’avvento delle macchine
fotografiche era la pittura a dare un volto alla gente (inevitabilmente
facoltosi personaggi) o a rappresentare un luogo, dalla fine dell’ottocento e
in un continuo crescendo nel secolo successivo (fino all’apice raggiunto oggi)
tutto è cambiato, possiamo fotografare facilmente qualsiasi cosa, immortaliamo
persone, animali, luoghi, oggetti, tutto è fotograficamente riproducibile.
A quel punto la
pittura ha preso una strada diversa, ha cercato di rappresentare tutto ciò che
non è rappresentabile con un semplice scatto.
Se non è una pura
esibizione di talento cosa spinge un pittore a riprodurre perfettamente
un’immagine fotografica? Il dipinto di Campos, nell'immagine, capolavoro di tecnica, cosa
aggiunge ad una fotografia che ritrae alcune lattine?
Trovo molto difficile
pensare che il pittore riesca a mostrare la propria anima in un dipinto che non
permette digressioni (altrimenti non sarebbe iperrealismo) che non da spazio
alcuno alla creatività.
Un genere nato da una
“costola” dei famosi falsari dell’arte, perfetti realizzatori di copie
altrettanto perfette, ma che in quanto riproduttori di idee altrui
artisticamente “poveri” se non nulli.
Se le copie d’arte
hanno un senso in quanto danno l’opportunità a chi non ha la possibilità, spesso economica ma
non solo, di ottenere gli originali, quale è il motivo che dovrebbe spingere un
appassionato d’arte ad acquistare un dipinto iperrealista?
Le mie sono domande a
cui non ho saputo dare una risposta, ma al contempo non hanno avuto risposte
convincenti nemmeno da chi la pensa diversamente.
In un confronto con un
pittore iperrealista, incontrato ad una mostra specifica, è emerso che spesso
chi si dedica a questo genere è lontano dall’arte concettuale, questo mi porterebbe a pensare che siamo di fronte a due modi di pensare lontani tra loro e che non abbiano alcuna
speranza di incontrarsi, ma al contempo fatico ad accettare questi eccessi “divisionisti”, certo sono
concetti opposti ma non si dice che gli opposti, talvolta, si attraggono?
Il rischio è che l'attrazione di tali opposti metta in atto uno sconvolgimento "mentale" al punto che non riusciamo a mettere in ordine nemmeno ciò che dovrebbe esserlo, se poi il disordine è naturale ...