Quando ci si riferisce al pensiero filosofico come strada fondamentale per uno sviluppo culturale non può non venire in mente l’illuminazione di Anassimandro all’interno della discussione del perché la Terra, che non ha alcun sostegno, non cada.
Ottavio Fabbri, Stardust, 2019. Acrilico su tela, cm 150x130. |
A
2500 anni di distanza ci dobbiamo ancora rivolgere a lui per comprendere quale sia il
modo ideale di procedere.
Nell’epoca,
poco illuminata, del terrapiattismo, siamo obbligati (nostro malgrado) a volgere lo sguardo al passato,
non per trovare risposte ma per capire come porre le domande.
Alla
domanda “perché la terra non cade? ” Anassimandro da Mileto non risponde
argomentando le più svariate e suggestive soluzioni, risponde semplicemente con
un’altra domanda: “Perché mai dovrebbe cadere? tutto ciò che conosciamo cade
sulla terra, in nessun’altra direzione, di conseguenza la terra non può cadere
perché non ha un qualsiasi luogo su cui cadere”.
Al
quesito Anassimandro non risponde con una soluzione, apre la mente ai suoi
interlocutori affinché possano comprendere l’incomprensibile.
Questa
frase ha aperto un varco, tutt’ora fondamentale, per la scienza moderna.
“Pensare”
è inevitabile per evolverci ma lo è ancor di più imparare a pensare nel modo
giusto.
Ma questo modo di procedere non deve limitarsi ai misteri (filosofici e non) del cosmo, è il giusto approccio a ciò che quotidianamente ci circonda, a tutto quello che affrontiamo, sia esso complesso o, al contrario, banale (spesso solo apparentemente).
Nelle cose pratiche, nelle pratiche prettamente intellettuali, spesso ci chiediamo perché non corrispondono ai nostri canoni di riferimento, dovremmo invece chiederci cosa ci sfugge, quali sono i tasselli mancanti che ci permettono di comprendere l’incomprensibile.
Davanti
ad una melodia che ci appare ostica, di fronte ad un opera d'arte (specialmente se non la consideriamo tale) che ci sembra senza
senso, durante una lettura che non comprendiamo, al cospetto di qualsiasi “ostilità”,
visiva o concettuale, dobbiamo andare alla ricerca della chiave che ci permetta
di aprire la porta che ci pone davanti ad un'altra porta che a sua volta ci indica la porta successiva ...