sabato 2 luglio 2022

Quando c'era ... e forse non c'è più

Voglio parlare di un film, un lungometraggio animato giapponese prodotto dall’ormai mitico “Studio Ghibli”.

“Quando c’era Marnie” del regista giapponese Hiromasa Yonebayashi, realizzato nel 2014 è tratto dal romanzo omonimo della scrittrice britannica Joan G. Robinson.


Non è sulla trama che voglio porre l’attenzione, storia comunque semplice ma interessante, quello che mi ha colpito è la sensazione di serenità che la pellicola trasmette.

Mi riferisco alla versione doppiata in italiano, oltre agli scenari, alla musica che fa da sottofondo all’intera vicenda, è il linguaggio che rende tutto lieve, “elegante”.

Un italiano forse d’altri tempi, tempi in cui si comunicava in modo intelligente, parolacce, insulti, dialoghi logorroici, tutto questo è bandito (i dialoghi nipponici sono spesso scarni e lasciano al silenzio, alle espressioni del viso e del corpo, il compito di “parlare” con il risultato di dare vita ad un mondo che non esiste più, almeno nel "civile" occidente).

Al di là di qualche sparuta caduta di stile (necessaria per lo svolgimento della trama) il linguaggio fa perno sull’educazione, emerge un rispetto per il prossimo, la violenza gratuita è assente, anche le azioni meno “nobili” vengono denunciate senza però forzature inutili.

In un periodo dove un film senza insulti, violenze, urla e sproloqui non viene nemmeno preso in considerazione pellicole come queste sono un toccasana.



Come già detto anche l’ambientazione aiuta a vivere la storia di Anna e Marnie con “leggerezza”, cullati da un concetto profondo che fa leva sui sentimenti più veri tralasciando chiacchiere e isterismi fini a se stessi.

Personaggi che non incontreremo per strada, scenari lontani dal caos che siamo abituati ad incontrare, una pace, interiore ed esteriore, che oggi sembra pura utopia, un mondo ideale che se è difficile da immaginare nella follia quotidiana che viviamo, è il viatico di un momento unico.



Naturalmente (per un film è fondamentale) la storia c'è eccome, seppur tutt'altro che complessa, si dipana lieve, quasi eterea, Anna, una ragazzina dalla salute cagionevole e con problemi di accettazione di sé, si reca in vacanza da alcuni parenti, ci va controvoglia, abituata alla vita di città si sente fuori luogo nel bellissimo paesino adagiato sulla riva del mare.

Nonostante l'accoglienza calorosa dei due zii fatica a legare con chi la ospita e con la popolazione del luogo finché un giorno, tutta sola si reca sulla spiaggia e ... 

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