“Sempre caro mi fu quest'ermo colle e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude …”
Caspar David Friedrich – Monaco in riva al mare, 1808-10 – Olio su tela, cm. 110 x 171 – Alte Nationalgalerie, Berlino |
I
versi iniziali de “L’infinito” di Leopardi, che tutti conosciamo, sono spunto
di un’ennesima riflessione che ci è permessa solo dalla grande poesia.
L’infinito
è “possibile” solo grazie alla siepe che ci impedisce la visuale, ciò che noi
vediamo ha un limite, una fine visiva, quello che non vediamo, ma che non per
questo non esiste, non ha un limite e di conseguenza è infinito.
Il
“Monaco in riva al mare” di Caspar David Friedrich ci apre le porte ad una
visione sconfinata, ma senza le nuvole all’orizzonte che impediscono allo
sguardo di andare oltre non ci sarebbe quella sensazione di infinito, un cielo
terso porterebbe lo sguardo lontano ma ad un certo punto si raggiungerebbe un
confine oltre il quale non possiamo andare.
La
poesia di Leopardi si chiude con “… e il naufragar m’è dolce in questo mare”,
l’invito a lasciarsi cullare dalla percezione di eterna continuità che risiede
là dove non sembra esserci nulla.
Io penso che la siepe, o le nubi, o qualsiasi oggetto che ci chiuda la visuale, in realtà ci apre le porte all'immaginazione cosa ben più infinita dei panorami.
RispondiEliminaMa, permettimi una mia personale polemica, se è dolce non è un mare, è un lago
😁
Ciao Alberto, sono infatti dei portali dove l'immaginazione può entrare ... all'infinito.
EliminaNon posso che essere d'accordo con te, Leopardi ha scambiato l'acqua lacustre con quella marina, alla prima occasione è bene farglielo notare😉
Buona domenica.
Versi e dipinto rilasciano spazio infinito alla nostra immaginazione, che poi è quella che decreta la bellezza - qualsiasi bellezza - riesca a penetrarci l'anima. Auguri Romualdo!!
RispondiEliminaMolto bella la tua lettura, l'anima come custode di una bellezza che solo l'arte (poesia, pittura, ecc.) può regalarci.
EliminaGrazie Franco, contraccambio con piacere gli auguri.
Leopardi e Friedrich due tra i miei più amati. Hai creato un magnifico accostamento, mi complimento con te caro Romualdo.
RispondiEliminaQuel perdersi nella profondità dei pensieri e dell'immaginazione, sfondando muri, siepi, orizzonti e nuvole fitte. È dolce naufragare in tutto quel mare... o altro... anche per me e spero per tutti noi.
Grazie carissimo e buona serata.
Siamo do fronte a due grandi dell'arte, entrambi accomunati da una visione che, ai più, appare legata ad una dimensione puramente onirica ma che non per questo (e forse proprio per questo) è quantomai reale.
EliminaGrazie Pia, buona giornata.