John Constable – Studio di cirri e nuvole, 1882 - Olio su carta – Victoria and Albert Museum, Londra
A cavallo tra il
secondo e il terzo decennio del diciannovesimo secolo John Constable da vita alla celebre
serie che ha come principali, e unici, protagonisti il cielo e le formazioni
nuvolose che lo attraversano.
Studi, bozzetti,
opere accennate e opere complete, tutto dedicato alle nubi.
In questo Studio di
cirri e nuvole il pittore inglese ci propone una visione incredibilmente
“moderna”, rappresenta il cielo nuvoloso come nessuno lo aveva fatto fino ad allora.
Oltre alla
rappresentazione di un soggetto alquanto banale che veniva rappresentato solo
sottoforma di sfondo, di cornice, tutt’altro che marginale ma che lasciava
spazio ad altri soggetti, spicca il fatto che per cogliere le infinite
sfumature che le nuvole in perenne movimento ci regalano, Constable dipingeva
“en plain air”, cosa che in quel tempo non era presa in considerazione e che
troverà il suo utilizzo costante solo cinquant’anni più tardi grazie agli
artisti impressionisti.
Quest’opera inoltre
è realizzata con una tecnica che troverà il suo naturale impiego alla fine
dell’ottocento e nel secolo successivo, la stesura del colore che non è più
elaborata, studiata, avviene istintivamente, dove la rapidità sovrasta un
concetto più ragionato.
Se avviciniamo lo
sguardo al dipinto, prendendo in considerazione solo alcune parti ignorando
momentaneamente l’insieme ( senza per altro doverci avvicinare troppo) ci
accorgiamo che le pennellate hanno un’idea precisa ma che necessitano di
un’elaborazione per giungere alla meta prestabilita.
Quello che ad un
primo sguardo ci può apparire come un semplice “studio” di qualcosa di comune, di
ordinario, si rivela come uno straordinario sguardo al futuro.
Senz'altro c'è molto, molto dinamismo.
RispondiEliminaBello
... che va oltre le nuvole stesse.
EliminaGrazie Alberto, buona giornata.
Non so se sono finito in spam o come dicesti una volta non ammetti link (anche se poi era di un mio post), comunque adoro le nuvole, mi incantano proprio, mi ritrovo spesso a naso in su a guardarle scorrere, o immobili a disegnarsi.. le nubi raccontano mondi..
RispondiEliminaCiao Franco, le nuvole non sono "materialmente" nulla di trascendentale, ma se riusciamo ad elaborarne i concetti si trasformano in qualcosa di speciale, l'infinito della nostra immaginazione, la proiezione del nostro "disequilibrio", sono il posto dove tutto è possibile.
EliminaL'impossibile che è riuscito a trovare Constable.
Grazie, buona giornata.