Il movimento nasce negli anni venti, ma è nei primi anni cinquanta che diviene popolare, la sua influenza è preponderante e si mantiene viva almeno fino alla fine degli anni sessanta.
Tra i suoi più “presenti” componenti ci sono: Alexander Calder (con i suoi “Mobiles”, nella foto), a rappresentare l’arte cinetica semplice, e Jean Tinguely, con quella complessa.
Il
termine viene applicato anche a opere che utilizzano effetti luminosi per
trasmettere all’osservatore l’illusione del movimento.
I più grandi successi si ebbero nelle mostre nella ex Jugoslavia, in particolare a Zagabria, e alla mostra presso l'Olivetti a Milano nel 1962. Ma è nel 1965 che si raggiunge l'apice con la mostra "The Responsive Eye" tenutasi al MoMa di New York.
Tra gli altri segnalo, Agam, Buren, e Rafael Soto, e gli italiani Biasi, Colombo e Albani, artisti che hanno contribuito allo sviluppo del movimento.
(Alcune nozioni del testo sono tratte da : The art book) I più grandi successi si ebbero nelle mostre nella ex Jugoslavia, in particolare a Zagabria, e alla mostra presso l'Olivetti a Milano nel 1962. Ma è nel 1965 che si raggiunge l'apice con la mostra "The Responsive Eye" tenutasi al MoMa di New York.
Tra gli altri segnalo, Agam, Buren, e Rafael Soto, e gli italiani Biasi, Colombo e Albani, artisti che hanno contribuito allo sviluppo del movimento.
Interessante!
RispondiEliminaCiao Marina, mi fa immensamente piacere che sia interessante, nonostante le poche righe.
EliminaGrazie e buona domenica.