Cesare Bortolotti - Castagno secolare, 1904 - Olio su tela cm 95 x 130 - Collezione privata |
Il
titolo dice: “Picasso, De Chirico, Morandi, 100 capolavori del XIX e XX secolo
dalle collezioni private bresciane”, naturalmente i nomi di spicco sono quelli
che appaiono nel titolo ma è l’intero percorso, dove artisti celebri si
accompagnano ad altri meno conosciuti, ad essere particolarmente affascinante.
Seguendo
la guida che ci illustrava le varie opere lo sguardo mi cade su un dipinto che
si inseriva perfettamente nel contesto della sala, sulle pareti erano appesi
numerosi paesaggi, il rischio di passare inosservato era alto, quantomeno c'era la possibilità che il resto lo inglobasse.
La
mia prima reazione, immediata, sta nella frase che ho detto a mia moglie: “mi
sembra di essere tornato a Paspardo”.
Paspardo
è un piccolo comune della Valle Camonica in cui ho vissuto dall’età di sette
anni fino al compimento dei 14, la scena, ma soprattutto il paesaggio del
quadro mi ha riportato agli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, avevo la
sensazione di essere stato proprio nel posto “raccontato dal dipinto.
Ad
un certo punto la guida prende in considerazione proprio quest’opera e le prime
parole sono state: “Cesare Bertolotti con questo quadro racconta i boschi di
castagno che, a tutt’oggi, circondano il paese di Paspardo”.
Dunque
non si trattava di suggestione ma quel posto era veramente il luogo che
conoscevo, in cui ho vissuto fino a quarant’anni prima, i castagni, le rocce, bianche, ora ne
sono certo, so esattamente dove Bertolotti si è fermato a dipingere quello
scorcio.
La
tecnica non perfetta trasmette una sensazione di leggerezza poetica, non è la
fotografia di un luogo, è la proiezione di sensazioni intense legate a quel
posto, la poesia che emerge da quella donna che con la “gerla” colma d’erba fa
ritorno a casa, ed è proprio il ritorno il tema che il mio vissuto percepisce
dal dipinto.
In quell’istante vengo proiettato indietro nel tempo, non è l’istantanea di quella località a permettermi il viaggio, è la poesia dell’arte a tracciare la via.
Pensare che un dipinto del 1905 sappia, nel 2019, aprire un portale che porta al 1975 ...
Molto tenere queste combinazioni che aprono portali sul passato, squarci di memoria che si materializzano in occasioni fortuite e che riportano indietro nel tempo. Me ne sono capitate ogni tanto, così come determinati déjà vu che riecheggiano emozioni e un vissuto che si ripresenta a scuotere e far vibrare sensazioni.. spesso ringraziamo un quadro, una foto, un film, un luogo.. tutto ciò che teniamo in bella vista sul cuore può contribuire.. ;)
RispondiEliminaHai detto, meravigliosamente, tutto tu, quando meno te l'aspetti si apre un varco nella memoria e le emozioni del passato tornano in vita, sono momenti magici e ci auguriamo che non siano gli ultimi.
Eliminagrazie Franco, buona giornata.
Ciao e buon pomeriggio Romualdo. Perdonami se non sono intervenuta subito.
RispondiEliminaHo letto il tuo post da giorni ma volevo dirti bene ciò che penso di questo tuo racconto, per me, straordinario. Spesso non ci rendiamo conto ma in rete leggo di tutto e molto spesso sono argomenti colti, intelligenti, di scoperta del mondo e di se stessi ma, e questo lo dico con la mia solita schiettezza che spero non ti infastidisca, non sempre vedo sincerità. Molti si nascondono e mostrano solo il loro sapere e costruire un' immagine. Se parlano di sé è spesso solo per lodarsi, scherzare, fantasticare. Invece in questo tuo delicato racconto leggo la semplicità di un arte raccontata senza fronzoli e che ci riporta alla tua vita senza neanche farcene accorgere.
Quel che hai fatto con questo tuo scritto è stato (sempre secondo me): voglia di raccontare un evento non comune di molti anni orsono per metterci al corrente di qualcosa poco pubblicizzata ma di grande valore artistico, farci conoscere un nuovo artista bravissimo, attuale e da valorizzare in futuro, farci scoprire un nuovo luogo nella nostra bella penisola che pochi conoscono e, cosa non da poco conto seppur per ultimo, ci hai raccontato un tuo ricordo mostrandoci la meraviglia di una nostalgica gioia che non svanirà per il resto della tua vita. Queste son le cose principali di questo tuo argomentare.
Lo dico con sincerità e non per sviolinare (nel senso di lodare) te, vorrei tanto che tutti sul web scrivessero con tanta onestà come fai tu. Ne conosco altri, certo, ma qui tu sei stato insuperabile secondo me.
Grazie davvero e che onore averti conosciuto, anche se solo virtualmente. Abbraccio e perdona il mio esagerato commento. 😘
Il potere dell'arte è anche questo, credo, rendere reale una cosa irreale come le nostre sensazioni, i nostri ricordi. Rendere reale l'irreale.
RispondiEliminaBellissima storia.
Ciao Alberto, la magia dell'arte è proprio questa, saper rendere tangibile ciò che è incorporeo, mostrare l'anima dell'autore, svelare le emozioni.
EliminaGrazie, buona domenica.