L’arte deve viaggiare o deve essere meta di un viaggio?
Giovanni Bellini (con intervento sul paesaggio di Dosso Dossi e Tiziano Vecelio) - Festino degli dei, 1514 – Olio su tela cm 170 x 188 – National Gallery of Art, Washington
Da
tempo si discute sulla libera circolazione delle opere d’arte, è il caso di
farle circolare per i cinque continenti o fare in modo che siano visibili nelle
loro “cattedrali”?
In entrambi i casi c’è un beneficio ed il naturale “altro lato della medaglia”.
Le
opere in movimento darebbero la possibilità a chi non può viaggiare di poterle
ammirare, ma non è da sottovalutare il rischio (altissimo) di danneggiamento
per non parlare di un deterioramento che le condannerebbe all’oblio.
Se
restano definitivamente nei loro luoghi abituali si riduce sensibilmente il
numero di persone che possono ammirarle ma, oltre al discorso conservativo, si
aggiunge l’importanza della visita legata alle culture che le ospitano.
In
molti sono convinti che le opere d’arte debbano “risiedere” nel paese dove sono
state realizzate, questo però impedirebbe uno scambio artistico e culturale che
reputo fondamentale.
Un
dipinto realizzato in Italia da un pittore italiano ha il diritto di “prendere
casa” negli Stati Uniti, in Asia o in Sudamerica, naturalmente il discorso cambia per quelle
opere che sono state trafugate da paesi, che si dichiarano “civili”, a scapito di altri
popoli indifesi.
Oggi,
al netto di tante opere che andrebbero restituite, abbiamo l'infinita opportunità
di ammirare dipinti, sculture e fotografie di paesi lontani esposte,
legalmente, in altri luoghi in giro per il mondo.
A
Parigi, Londra, Cracovia, Washinton, si possono ammirare quadri di Leonardo
da Vinci, questo permette di osservare le opere del grande artista toscano senza doversi recare in Italia, noi possiamo fare altrettanto con Pollock
senza l'incombenza di attraversare l’Atlantico (questo è solo un esempio tra moltissimi
altri).
Non
so quale sia la scelta ideale, forse la via di mezzo è la scelta più logica, peraltro già
attuata, il movimento limitato a mostre particolari che riuniscono le opere di
un singolo artista.
D'istinto dico che ben vengano le opere portate in giro per il mondo a beneficio dell'utenza più ampia possibile. Innanzitutto perché la problematica maggiore che evidenzi, quella del danneggiamento, oggigiorno è serenamente trascurabile e davvero ridotta ai minimi termini visto il livello, la cautela e la perizia con le quali sono trattate le opere sottoposte anche a lunghe trasferte; secondo poi perché davvero è complicato per tanti spiriti, anche appassionati e sensibili, riuscire a sostenere spese notevoli per visionare opere non solo nel mondo, ma anche nel solo continente o nel Paese di appartenenza.
RispondiEliminaL'altro discorso cui accenni, quello delle meraviglie trafugate, è lungo e delicato, ma fondamentale è che si riesca a sottrarle all'avidità e all'egoismo di collezioni private. L'Arte è universale, e credo debba essere accessibile a tutti. Certo il Cenacolo te lo devi andare a vedere a Milano, non ci piove.. magari qualcuno ha pensato di poterlo ospitare al Maxxi a Roma, teste calde non ci mancano.. un abbraccio Romualdo!
Ciao Franco, sono d'accordo con te che la fruizione dell'arte dovrebbe essere la più ampia possibile, purtroppo il danneggiamento delle opere spostate da un museo all'altro è tutt'altro che trascurabile, se ne parla poco ma capita molto più spesso di quanto immaginiamo, per questo motivo sono sempre più numerosi i musei che rifiutano i prestiti, in particolare opere di grande valore artistico.
EliminaL'accessibilità dell'arte a disposizione di tutti dovrebbe essere scontata ma purtroppo, per vari motivi, non è cosi.
Altro discorso è quello relativo all'arte in mano a collezioni private, al netto di acquisizioni sospette penso che sia diritto di chiunque acquistare opere, anche di un certo valore culturale, d'altro canto sono proprio i collezionisti ad aver sostenuto gli artisti, ed è proprio grazie a molti di questi , e alle loro donazioni, se possiamo recarci in un museo ad ammirare pubblico ad ammirare numeroso capolavori.
Riguardo all'Ultima cena di Leonardo che qualcuno vorrebbe lontano (anche solo temporaneamente) dal refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie ... no comment.
Grazie, buona serata.
Anch'io sono per la circolazione delle opere, perché le opere, l'arte in genere, sono fatte proprio per arrivare alla gente e a più gente arriva e meglio è, per me.
RispondiEliminaUn salutone
Sarebbe certamente la scelta ottimale, l'arte per tutti sarebbe uno strumento di crescita culturale e sociale.
EliminaGrazie Alberto, buona domenica.