David Bomberg – Il bagno di fango, 1914 – Olio su tela cm 152,4 x 224,2 – Tate Modern, Londra |
Ad un
primo sguardo non riusciamo a scorgere nulla di “figurativo”, forme
bidimensionali che cercano, in un vortice in perenne movimento, di raggiungere
la terza dimensione, i colori, numericamente ridotti al minimo, non sembrano
andare in un’altra direzione.
Ma, al
contrario di ciò che possiamo pensare, Bomberg rappresenta qualcosa di
estremamente reale, di tangibile, siamo infatti all’interno di un bagno pubblico.
Le
figure bianche e blu sono i bagnanti che si ammassano attorno alla vasca, in
rosso, un andirivieni frenetico che racconta il frequentatissimo luogo
londinese caro alla comunità ebraica, tutto ruota attorno al pilastro marrone,
questo e forse l’unico particolare meno chiaro, anche se potrebbe trattarsi di
un semplice sostegno della copertura.
L’utilizzo
di figure astratte è dovuto alla necessità del pittore di raccontare il XX
secolo fatto di dinamismo ed effervescente vivacità, è la sintesi di un periodo
in grande evoluzione dove lo sviluppo industriale la fa da padrone, non si
sapeva ancora che gli eventi che stavano per scatenarsi avrebbero condotto da
tutt’altra parte.
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