Quale fosse, al tempo, la narrazione di quest’opera non lo sappiamo con certezza, anche se possiamo intuirlo, a distanza di quasi un secolo e mezzo questa rappresentazione si presta ad una interpretazione “sociale” tutt’altro che velata, d’altro canto un gregge di pecore è oggi quello che era nell’ottocento, compresa una visione simbolica che va al di là della dimensione reale.
Tramonto, recita uno dei titoli, cos’è che oggi sta tramontando? Un vecchio,
ingombrante e anacronistico concetto di “nobiltà” o il sogno di un’evoluzione
culturale che, come il sole, emerge dalle tenebre per poi ritornarci nonostante
tutto?
Resta la speranza
che a tramontare sia il primo concetto, ma anche se si trattasse del secondo
possiamo consolarci (anche se noi saremo altrove) sapendo, o auspicandolo, che
il sole della ragione torni a sorgere.
Ogni riferimento a
persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale … o quasi.
Purtroppo, ben al di là di qualsiasi interpretazione, sta tramontando il mondo: quello fisico, quello politico, quello artistico, quello culturale, quello sportivo, quello curioso soprattutto, assieme a quello speranzoso. C'è un tramonto di prospettive e fiducia decisamente ingombrante..
RispondiEliminaUn tramonto culturale, e la curiosità che viene meno ne è il simbolo, ciò che sta succedendo in questi giorni, dal mio punto di vista, è la sentenza definitiva.
EliminaGrazie Franco, buona giornata.
Mi piace molto questo dipinto e trovo interessante il fatto che l'autore abbia voluto dargli tre titoli.
RispondiElimina"Ritorno al pascolo" come chiaro riferimento al gregge che si ritira alla fine della giornata. (è curioso però che non sia " Ritorno dal pascolo" come forse sarebbe stato più giusto).
Bello vedere le pecore di schiena che se ne vanno verso quel "Tramonto" al quale hai dato ampio spazio nel commento collegandolo alla realtà odierna. Non posso che essere d'accordo su tutto ciò che hai detto.
Mi sono soffermata anche sull'altro titolo "Pecore tosate".
Come ben sai non sono esperta di pittura ma credo che nella maggior parte dei casi le pecore non vengano rappresentate tosate. Ho provato allora a chiedermi cosa abbia voluto dirci l'autore e sono arrivata alla conclusione che forse unendo i tre titoli abbiamo un quadro completo.
Il Ritorno al pascolo è il segnale del termine di una attività svolta.
Il Tramonto indica il sole che se ne va insieme alla luce, e le Pecore tosate quale evento finale possono ricordarci?
Riflettendo forse esse ci dicono che quando ritorneremo all'al di là dopo il tramonto della vita saremo nudi, spogli da ogni fardello terreno.
Grazie Romualdo, è stato davvero molto interessante "studiare" questo dipinto. Ciao
I dipinti che hanno alle spalle qualche decennio spesso non avevano un titolo o se l'avevano veniva dimenticato, i titoli che li rappresentano oggi sono, in moltissimi casi, postumi.
EliminaEcco perché ce ne sono più di uno, in questo caso "Tramonto" e "Ritorno al pascolo" sono in antitesi, infatti fai bene a sottolineare che il "nome" dell'opera avrebbe dovuto essere "Ritorno dal pascolo.
La tua bellissima disamina mi ha portato ad un'altra riflessione, quel "Pecore tosate", se riportato ai giorni nostri e mantenendo la mia interpretazione iniziale, mi ricorda lo sfruttamento del "gregge" che spogliato viene ricondotto all'ovile.
Certo la tua lettura è più realistica (e logica) in quanto hai contestualizzato il dipinto inserendolo nel suo periodo storico, inoltre hai colto quella poesia che nel mio punto di vista era praticamente assente.
Grazie a te Gianpiera per l'enorme arricchimento del post.
Mi ha ricordato un po' pellizza da volpedo con "specchio della vita" di qualche anno successivo.
RispondiEliminaio, devo dire, mi sono un po' emozionato a pensare questa umile vecchina che dopo tanto tribolare e patire e lavorare ci ha lasciato così prematuramente. Solo il destino dei rolex della premiata ditta totti&ilary mi ha commosdo altrettanto...
😬
Molto bello il quadro, ci segnali sempre belle cose, grazie
Vero Alberto, "l'umile vecchina" e gli altri due che hai nominato sono il simbolo di una decadenza ormai consolidata, la prima è anacronistica, i secondi ... squallore.
EliminaInteressante l'accostamento con l'opera di Pellizza da Volpedo anche se il dipinto del pittore piemontese, vuoi per i colori, per la luce e per una sfumatura lieve ma tutt'altro che irrilevante, sembra più "poetico", quasi etereo, Filippini, più cupo, rende con più realismo la fatica del vivere quotidiano.
Grazie a te che contribuisci a sviluppare il nostro pensiero artistico, buona serata.