Jean-Baptiste Camille Corot fa il suo primo viaggio di studio a Roma e soggiorna nella capitale italiana tra il 1825 e il 1828, in quel periodo era fondamentale, per la formazione di un artista, visitare la città eterna.
Durante
questi tre anni Corot dipinse spesso all’aperto ed è ne 1826 che, in poco più
di due settimane realizza tre dipinti che hanno in comune il fatto di essere la
realizzazione di altrettante vedute dipinte nello stesso posto e
contemporaneamente.
Veduta dai giardini Farnese a Roma, 1826 Olio su carte incollata su tela, cm 24,5 x 41,5 Phillips Collection, Washinnton |
Il mattino
lavorava alla Veduta dai Giardini Farnese
a Roma, a mezzogiorno dirigeva lo sguardo ad est e da quella posizione
realizza Il Colosseo, nel tardo
pomeriggio lo sguardo si dirigeva a nord dove si poteva vedere il Foro romano,
da qui il titolo del terzo quadro.
Il Colosseo, 1826 Olio su
carte incollata su tela, cm 30 x 49 Museo del Louvre, Parigi |
Le tre opere
sono messe in risalto dalle luci del sole che ci indicano il momento del giorno
in cui sono realizzate, le ombre si allungano o si accorciano a seconda dell’ora,
anche se è possibile notare la resa degli alberi che, al contrario delle
costrizioni, sembra meno nitida, l’influenza della pittura paesaggistica da
atelier è ancora presente nel giovane Corot, influenza che col tempo si farà
sempre più impalpabile, nonostante questo piccolo e probabilmente
insignificante particolare la maestria del pittore francese va oltre e ci
regala tre capolavori assoluti, il primo custodito nella collezione di Duncan
Phillips, gli altri due al Louvre.
Tre punti di
vista di un singolo luogo, la capacità di Corot di cogliere gli effetti
luminosi naturali, la sapienza nel saper concentrare lo sguardo su un soggetto, subito dopo averne “abbandonato” un altro.
Un grande paesaggista, non c'è dubbio.
RispondiEliminaMolto preciso ed attento ai particolari, sia nella costruzione dell'opera che nel particolare aspetto dell'illuminazione.
Ho letto che abbandonava per lungo tempo un suo lavoro iniziato...
Belle queste tre opere al confronto.
Grazie Romualdo e buona Domenica.
Ciao Pia, Corot aveva evidentemente un continuo bisogno di nuovi stimoli e lavorare contemporaneamente su più opere gli dava quello di cui aveva bisogno.
EliminaIn questo caso siamo all'inizio di una lunga e luminosa carriera, in seguito la ricerca di "novità" lo porterà ad abbandonare e riprendere dopo molto tempo alcuni dipinti, probabilmente la temporaneità del soggiorno a Roma lo ha spinto a terminare i tre dipinto in pochissimo tempo.
Grazie a te, buona giornata.
Molto interessante questa cosa di tre visioni da un unico punto di osservazione. Dovrebbe essere un esercizio da fare nelle nostre vite.
RispondiEliminaÈ senz'altro molto bravo a cogliere la luce.
Ciao Alberto, osservare e interpretare più cose da altrettanti punti di vista è la base di un'evoluzione culturale che non è una priorità del pensiero contemporaneo (o quantomeno non lo è per molti).
EliminaIl talento di Corot è immenso, la capacità di cogliere le sfumature del "tempo" è rara, non a caso è uno dei più grandi paesaggisti del suo tempo e non solo.
Grazie, buona giornata.
Ti svelo un segreto... è quello che faccio anch'io...
RispondiEliminaLi riprendo o forse no... dipende... Ciao Romualdo. 😘
Ogni artista ha i propri segreti, i propri rituali, a volte manca lo spunto per completare un dipinto, altre volte l'idea arriva e si ritorna, dipende ... appunto😉
EliminaCiao Carissima, un abbraccio.
Dipinti spettacolari con luci davvero emozionanti, grazie.
RispondiEliminasinforosa
Ciao Sinforosa, hai riassunto perfettamente le sensazioni che si provano davanti a queste opere.
EliminaGrazie a te, buon pomeriggio.