«Questa Bonn è una vera città di pensionati. Tutto molto tranquillo, serio, discreto. La zona in cui viviamo ha molte caratteristiche interessanti. Branchi di cani, cavalli e cavalieri, bambini che si picchiano. Poi le case che ti guardano con occhi vivi. Amo molto questa città».
August Macke – Marienkirke sotto la neve 1911 - Olio su cartone, cm 105 x 80. Hamburger Kunstalle, Amburgo
Questo estratto da
una lettera che Macke ha scritto all’amico Franz Marc potrebbe essere la
descrizione ufficiale del dipinto, è vero che non si vedono ne cani ne cavalli
ne tantomeno cavalieri e bambini ma la dinamicità della scena è rappresentata dalle
numerose costruzioni che sembrano stringersi l’una sull’altra senza trovare una
posizione definitiva.
Le abitazioni in
primo piano sono particolarmente basse, tanto da far pensare ad una sorta di
fabbriche, per poi innalzarsi fino alla chiesa e ai campanili sullo sfondo.
Nonostante i colori
non siano particolarmente vivi emerge la sensazione che il paesaggio cerchi di
emergere dalle “strette” dell’inverno, la neve copre parzialmente i tetti,
tutto è in bilico, in attesa.
Se non prendiamo in
considerazione le parole della lettera spedita a Marc la sospensione sembra
fissata dall’artista, bloccata nel tempo, ma dal punto di vista dello
spettatore è impossibile sapere cosa succede nelle strade tra le case, possiamo
solo immaginarlo.
La forma cubica
degli edifici non può non portarci alle opere di Cezanne e al cubismo che ha da
poco preso vita, certo l’evoluzione di Braque e Picasso non è presente ma il
concetto espresso da Cezanne si, le “idee dei primi nascono da quella del
secondo, difficile ignorarle anche se non sono correlate, almeno ufficialmente.
Mi piace. Trovo che abbia anche un suo equilibrio cromatico. Mi piace
RispondiEliminaCiao Alberto, è un'opera che, usi il termine giusto, piace. Tutto sembra in ordine, serenamente in attesa, poi c'è la parte nascosta e tutto può cambiare.
EliminaBuona giornata.