Nasce a Parigi il 19 agosto
del 1848, il padre è un imprenditore tessile di grande successo, dalle due
mogli precedenti, morte per malattia, nascono tre bambini Alfred, che sceglie
la via ecclesiastica, René che muore all’età di 25 anni e nel 1853 Martial che
si lega a Gustave da uno stretto rapporto affettivo.
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Autoritratto
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Gustave
nel 1870 si diploma nel campo giuridico, ma è nel 1872 che egli, durante
un viaggio in Italia assieme al padre rimane particolarmente colpito dai colori
del meridione dove conosce Giuseppe de Nittis, a Napoli dipinge almeno due dei
suoi primi quadri.
L’anno
dopo supera brillantemente il concorso di ammissione all’Ecole des Beaux-Art.
Il 24 dicembre dell’anno successivo muore il padre che lascia all’intera
famiglia un cospicuo patrimonio che garantisce a tutti una vita agiata.
E’ in quel
periodo che conosce Edgar Degas e
Claude Monet che lo introducono nell’ambiente degli impressionisti. Nel 1876 su
invito di Renoir partecipa alla seconda mostra impressionista. Gustave espone
otto opere tra cui due versioni dei "Raboteurs de parquets". Nei mesi
successivi si consolida l’amicizia con Monet che lo aiuta a più riprese
acquistando i suoi dipinti.
Caillebotte
è ricordato non solo come artista, ma anche come mecenate: la sua ricchezza
personale gli permette infatti di acquistare opere di impressionisti e di
finanziarne la terza esposizione nel1877. L'anno dopo muore la madre all’età
di59 anni, Gustave e Martial venendo a mancare l’unico legame con la casa in
cui avevano vissuto con la famiglia, vendono la casa stessa e la tenuta di
Yerres.
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Giovane uomo alla finestra
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Con il
denaro ereditato e con il ricavo delle vendite immobiliari i due fratelli
acquistano un appartamento e un terreno vicino alla Senna in Buolevard
Haussmann, su questo terreno costruiscono una casa e un grande atelier, un
giardino, una serra e un orto: è un piccolo paradiso nel quale Gustave
trascorrerà il resto della sua vita. Come finanziatore e organizzatore
partecipa alle esposizioni del 1879, 1880, 1882 e alla
trasferta a New York nel 1885.
Tenta
inutilmente di tenere unito il gruppo degli impressionisti ma le profonde
lacerazioni e gelosie che dividono alcuni artisti rendono vano ogni tentativo.
Caillebotte
muore a Gennevilliers il 21 febbraio del 1894 a soli 45
anni per congestione polmonare lascia incompiuto un quadro intitolato “Il
giardino del Petit Gennevilliers”.
Camille Pissarro scrive:
… ecco una persona che possiamo rimpiangere, è stato buono e generoso e, ciò
che non guasta, un pittore di talento. E Claude Monet, dal canto suo:
“… aveva tanti doni naturali quanto buoni sentimenti e, quando l'abbiamo
perso, era appena all'inizio della sua carriera".
Nel
testamento dona l’intera collezione di sua proprietà,sessantacinque dipinti
suoi e dei più grandi impressionisti, allo stato francese a condizione che
fossero esposti prima al Palazzo del Luxemburg di Parigi, il museo d’arte
moderna di allora e poi al Louvre.
Il
fratello Martial e Pierre-Auguste Renoir, esecutori testamentari,
riuscirono in parte a superare l'opposizione dei pittori ufficiali
dell'Accademia, che ottusamente pretesero di sceglierne alcuni e di scartarne
altri: alla fine ne vennero accettati solo trentotto.
A seguire alcune opere di
Caillebotte:
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Barche a vela ad Argenteuil (1888) |
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Boulevard des Italiens (1880) |
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Giardinieri (1875) |
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Giardino a Trouville |
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Strada in salita |
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Il giardino delle Petit Gennevilliers in inverno (1894). |
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La pianura a Gennevilliers (1888) |
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Strada di Parigi in un giorno di pioggia. |
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Le Pont de l'Europe (1876) |
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Les orangers (1878) |
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Les Périssoires (1878) |
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Les raboteurs de parquets (1875) |
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Nude Lying on a Couch (1873) |
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Ritratti in campagna (1876) |
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Rose gialle in un vaso, 1882 |
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Ville a Trouville (1884) |
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Vista dai tetti (effetto neve). (1878) |
A dir poco, sono opere MERAVIGLIOSE!! .
RispondiEliminaHo letto un tuo commento dall'amico Giorgio (verdefronda) e condivido il tuo pensiero. Ciaooo Bruna
Ciao Bruna grazie della visita mi fa piacere che piacciano anche a te le opere di Caillebotte, uno dei miei preferiti.
EliminaA presto Romualdo.
Non ha dipinto dei semplici quadri, ha immortalato un'epoca!
RispondiEliminaCiao Costantino, e lo ha fato con un'incredibile maestria.
EliminaBuona giornata.