lunedì 24 marzo 2014

Andy Warhol

Inizio con una premessa, in passato ho spesso pensato che le opere di Andy Warhol mancassero di entusiasmo, non mi davano particolari emozioni, sembravano quasi banali e senz’anima. Poi mi sono chiesto, perché non fare una ricerca per capire il significato e le intenzioni dell’autore e, magari apprezzare di più i suoi lavori? Detto fatto dopo un viaggio nel mondo di Warhol sono arrivato alla conclusione: le sue opere forse non riescono a trasmettermi emozioni intense e sensazioni forti, ma hanno un significato ben preciso e portano il loro contributo all'evoluzione dell'arte. Voglio farvi partecipi di questa mia piccola ricerca, magari tra di voi c’è qualcuno che riesce a percepire, a creare un contatto più profondo che gli permette di apprezzare fino in fondo l’artista americano.
Se vi va poi lasciate un commento.



Pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e montatore statunitense, figura predominante del movimento della Pop Art e tra gli artisti più influenti del XX secolo.

Nasce a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto del 1928, Il padre, Ondrej Varchola anglofonizza il nome in Andrew Warhola poco dopo il suo arrivo negli Stati Uniti.

Warhol mette in mostra precocemente il suo talento artistico e studia arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology di Pittsburgh. Nel 1949 si laurea e si trasferisce a New York, dove approfitta delle enormi opportunità che la città gli offre per affermarsi nel mondo della pubblicità lavorando per riviste come Vogue e Glamour.

Nel giugno del 1968 una femminista radicale tale Valery Solanas, frequentatrice della “Factory” (luogo creato dallo stesso Warhol per dare ai giovani Newyorkesi la possibilità di esprimere liberamente la propria arte)  spara a Warhol e al compagno di allora. Entrambi sopravvivono all’accaduto, Andy in particolare riporta gravi ferite e si salva quasi per miracolo. Warhol da allora diminuisce sensibilmente le apparizioni in pubblico e si rifiuta di testimoniare al processo della sua tentata carnefice. 

La vicenda passa però in secondo piano per via dell'omicidio Kennedy che avviene due giorni dopo.

La sua attività artistica conta tantissime opere, che produceva in serie con l'ausilio dell'impianto serigrafico.

 

Le sue opere più famose sono diventate delle icone: Marilyn Monroe, Mao Tse-Tung, Guevara e tante altre. La ripetizione è il suo successo riproduce moltissime volte la stessa immagine modificando solamente il colore, insistendo soprattutto con colori forti e vivaci. Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali (famose le sue bottiglie di Coca Cola) o immagini d'impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell'immagine stessa su vasta scala.

La sua arte è naturalmente una provocazione, secondo un esponente della Pop Art l'arte dev'essere consumata come qualsiasi altro prodotto commerciale.

Ha spesso ribadito che i prodotti di massa rappresentano la democrazia sociale e come tali devono essere riconosciuti: anche il più povero può bere la stessa Coca Cola che beve Jimmy Carter o Liz Taylor.

Rivisita a modo suo anche grandi capolavori del passato come L’ultima cena di Leonardo o dipinti di Paolo Uccello e Piero della Francesca: anche in questo caso cerca di rendere omaggio alle opere d’arte che i mass media non considerano. Tuttavia la Pop Art è l’icona principale del boom economico.

Andy Warhol ha anche creato alcune sculture che riproponevano in più dimensioni alcuni suoi lavori serigrafici più famosi, come ad esempio scatole di detersivo Brillo ed altri prodotti in scatola.

 Warhol si dedica ad altre forme d’arte come ad esempio il cinema e la musica, ha collaborato con Lou Reed per il quale ha disegnato la celebre copertina dell’album “The Velvet Underground & Nico, e altri numerosi artisti tra cui l’italiana Loredana Bertè. Un posto importante nella produzione cinematografica di Warhol riguarda i cinquecento rulli di Screen Test, film ritratti di personaggi in vista alla Factory che vengono ripresi con camera fissa per tre minuti su un fondo nero. Warhol chiede ad ogni partecipante del provino (screen-test) di fissare la camera, di non muoversi durante la ripresa e di non sbattere le ciglia, restando con lo sguardo fisso.
 
«Trovo il montaggio troppo stancante, lascio che la camera funzioni fino a che la pellicola finisce, così posso guardare le persone per come sono veramente.»

(Andy Warhol)



L'idea è quella di fissare in un ritratto un personaggio che compie un'azione banale, ma che per Warhol ha un importante significato. L'obiettivo non è solo quello di entrare nell'intimità del personaggio ripreso ma anche quello di colpire lo stesso spettatore e farlo riflettere.

Muore a New York il 22 febbraio 1987, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea, dopo aver realizzato Last Supper, ispirato all'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. I funerali si svolsero a Pittsburgh, sua città natale, e a New York venne celebrata una messa commemorativa. Nella primavera del 1988, 10.000 oggetti di sua proprietà vengono venduti all'asta da Sotheby's per finanziare la "Andy Warhol Foundation for the Visual Arts". Nel 1989 il Museum of Modern Art di New York gli dedicò una grande retrospettiva. 






 


6 commenti:

  1. Beh che dire?..Non ho mai capito l'arte di Andy Warhol e soprattutto non mi trasmette nessuna sensazione. Proprio per questo l'ho sempre seguito poco. Qualsiasi cosa cosa possa dire di lui, credo non sarebbe appropriata, per cui mi astengo. Ti ringrazio comunque per questa proposta, che ho trovato interessante.
    Ti auguro un buon inizio settimana, Stefania

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    1. Ciao, evidentemente non sono l'unico che non apprezza questa forma d'arte, anche se conoscerla di più mi ha permesso di chiarire alcuni punti che ritenevo incomprensibili.
      Grazie a presto Romualdo.

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  2. Ciao Romualdo,
    anch’io non ho mai seguito Warhol Andy, la sua arte... sinceramente non mi ha e non mi elargisce nulla!
    Ti dico grazie per avermi donato chicche che io non sapevo, ma che ho apprezzato tanto.
    Felice serata
    Antonella

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  3. Grazie a te per la visita e per la tua opinione credo anch'io che conoscere, anche se non ci piace molto, sia comunque positivo.
    Buona serata Romualdo.

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  4. Caro Romualdo grazie per essere passato dal mio modesto salotto. Le tue visite mi fanno molto piacere.
    Il tuo blog si capisce subito che è gestito da una persona colta. Mi piace anche come hai presentato
    Warhol Andy in questo post. Per essere sincera, le sue pitture non mi emozionano, ma mi ha fatto piacere
    leggere cose di lui che non sapevo.
    Ti mando un amichevole abbraccio con il mio ciaooooooo. Bruna

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  5. Ciao Bruna, prima di tutto non esistono modesti salotti, ognuno scrive quello che sente, quanto alla cultura ognuno in modo diverso, se ha un po'di curiosità, è colto. Imparare cose nuove ci migliora sempre, ecco il bello far conoscere quello che ci piace e seguire quello che piace ad altre persone.
    Grazie, ti auguro una buonissima serata, a presto Romualdo.

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