Dai primi giorni di ottobre è in “scena" a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, una mostra personale dedicata a Giorgio Morandi, il pittore bolognese era assente dal capoluogo lombardo da più di tre decenni, un vuoto che finalmente viene colmato.
Giorgio Morandi – Natura morta, 1951 - Olio tela cm 24,5 x 32 - Collezione privata
Artista
sottovalutato dagli stessi amanti dell’arte e pressoché ignorato dal grande
pubblico, Morandi incarna la visione intima e apparentemente semplice del
vivere quotidiano dove le piccole cose, quelle che riteniamo banali in quanto
utilizzate giornalmente per i nostri bisogni basilari, si ergono ad assolute
protagoniste.
Sono proprio gli
oggetti meno eclatanti, bottiglie, brocche, tazze, bicchieri, barattoli,
a prendere possesso del centro della scena, posizionati su mensole, sopra ad un
tavolo spoglio o inserite in un contesto dove è il vuoto a circondare i “protagonisti”.
L’influenza degli “sperimentatori”
che nei primi decenni del 900 dettavano l’agenda artistica, in particolare la
metafisica di De Chirico, non ha attecchito più di tanto, Morandi ha preferito
seguire una personalissima strada che indaga i pensieri complessi all’interno
delle piccole cose.
I suoi dipinti
accompagnano lo spettatore in una “meditazione” dove la superficialità lascia
il posto alla profondità, uno spazio intimo che ad un primo sguardo sembra
quantomeno improbabile.
La mostra milanese,
dal titolo “Morandi 1890, 1964” sarà visitabile fino al 4 febbraio 2024.
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