Non lontano da Parigi, per l’esattezza a Sainte-Geneviève-des-Bois, si trova il cimitero ortodosso di Nostra Signora dell’Assunzione, tra i molti cittadini russi che vi hanno trovato sepoltura spicca un nome celebre a tutte le latitudini, Rudol’f Chaetovic Nureev.
Uno dei più grandi coreografi e ballerini del secolo scorso, sicuramente il più amato dal pubblico.
Nel 1996 lo scenografo e amico di Nureev, Ezio Frigerio
progetta il monumento funebre che accoglie le spoglie dell’artista russo, l’opera
viene realizzata materialmente dallo studio Akomena di Ravenna.
Ad un primo sguardo notiamo un prezioso tappeto che copre
pietosamente la bara appoggiata al terreno, il tappeto, un pregevole manufatto
tessuto come un arazzo era particolarmente amato da Nureev.
Se ci avviciniamo però ecco svelarsi un capolavoro di
raffinata tecnica, un meraviglioso mosaico dalle infinite sfumature, dove la
fredda pietra prende le forme di un morbido tappeto.
Migliaia di tessere compongono la scultura, diverse sfumature
di oro, rosso, blu, danno vita ad un’illusione difficile da dissipare, facciamo
fatica a credere che non si tratti di ciò che vediamo.
La bara è posta sotto il livello del terreno ma la
costruzione del monumento ci spinge a pensare che sia poggiata a terra e
coperta dal prezioso drappo.
Le pieghe sinuose e realisticamente realizzate non sono da meno dei colori, tutto è creato per “raccontare” quello che non c’è, per rappresentare un sogno, un ricordo, o semplicemente dare forma ad uno scrigno dove custodire un ideale.
Non ho potuto fare a meno di volare con la memoria allo spettacoloso Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino (https://francobattaglia.blogspot.com/search?q=cristo+velato), qualcosa che coniuga il sogno e l'illusione, la forma e la meraviglia. Adoro l'illusione nella realtà.
RispondiEliminaCiao Franco, penso che il Cristo velato sia di un altro livello tecnico, forse la tomba di Nureev è più "originale" nell'idea di base ma l'opera di Sanmartino è unica sia dal punto di vista visivo che da quello concettuale.
EliminaIn questo caso c'è una visione differente rispetto a quella che viene definita "arte funeraria" anche perché è difficile dare vita a idee rivoluzionarie in un luogo in cui l'arte è secondaria.
L'accostamento che hai proposto è interessante anche se siamo davanti a due opere che hanno obbiettivi diversi, realizzate in tempi differenti ma che in qualche modo cercano di comunicare.
Grazie, buona serata.
Ma che magnificenza!!
RispondiEliminaUn' idea originalissima e una realizzazione che immagino abbia richiesto tanto tempo. Come hai giustamente sottolineato è proprio il luogo nel quale si trova a renderla ancora più unica e a dir poco curiosa. Ho notato poi accanto, sulla destra, una panchina che sembrerebbe fatta con lo stesso marmo del basamento. Se davvero è stata messa lì insieme al monumento è un' altra bella idea visto che ad ammirare una creazione così meravigliosa ci si starebbe delle ore. Sempre grazie Romualdo per queste "chicche". Buona serata
Ciao Gianpiera, un'opera di maestria artigianale dove, grazie proprio al contesto spunta il concetto artistico.
EliminaLa panchina sulla destra, a proposito complimenti per l'occhio attento, potrebbe avere due compiti, quello di permettere al visitatore di starsene in tranquillo raccoglimento ricordando il defunto, ma anche la possibilità, come sostieni giustamente tu, di ammirare il geniale manufatto senza limiti di tempo.
Grazie a te, buona giornata.
Davvero incredibile la "leggerezza" di quest'opera. Leggerezza sia tecnica che concettuale
RispondiEliminaIl peso dei materiali scompare quando c'è l'idea, tutto si fa lieve.
EliminaGrazie Alberto, buona giornata.