Autore: Whistler James Abbot McNeill
Titolo dell’opera: Sinfonia in bianco n.2 – 1864
Tecnica: Olio
su tela
Dimensioni: 76
cm x 51 cm
Ubicazione
attuale: Tate Gallery, Londra.
Stupenda esposizione dello studio sulle sfumature del bianco, il dipinto
costituisce un inno al candore cromatico.
La donna ritratta è l’amante di Whistler, Joanna Hiffernan e posa con l’aria
sognante e allo stesso tempo tristemente malinconica.
L’asimmetria della composizione permette un delizioso gioco di luce, la
figura della donna si trova decentrata a sinistra del quadro, ma è proprio in
quel punto che il fascio di luce viene proiettato riflettendo verso l’osservatore
le innumerevoli sfumature della bianca veste.
Il viso si presenta in due aspetti differenti tra loro, in primo piano
vediamo il volto di profilo dove emerge il lato più romantico, la donna sembra
persa nei propri sogni in attesa. Il riflesso nello specchio sembra dirci
altro, la speranza lascia il posto ad un’espressione di rassegnata nostalgia,
due dei tanti sentimenti che “avvolgono” l’animo umano.
Da sottolineare la profondità data dallo specchio sopra il caminetto, ma
soprattutto la chiara rappresentazione dell’arte giapponese, il vaso di
porcellana, il ventaglio, stretto quasi impercettibilmente dalla giovane donna
e il ramo con i fiori di ciliegio.
Whistler ha sempre conservato l’interesse per l’arte orientale così come
ha quasi sempre sottolineato l’estetica allo stato puro, incontaminato,
utilizzando i termini “sinfonie” e “notturni” per definire le sue opere.
Veramente incantevole questa "Sinfonia in bianco" di Wistler.Il fatto che il volto della donna riflesso nello specchio non sia quello che ci si aspetta mi fa pensare. Forse il messaggio che l'autore ha voluto dare è che spesso non conosciamo come siamo fatti veramente. In ognuno di noi convivono facce diverse, ed essere sempre sé stessi, senza maschere, non è facile. Grazie Romualdo! In questi ultimi tempi sono stata un po' "latitante "...sappi comunque che anche se non lascio il commento, ti seguo sempre. Ciao G.Piera
RispondiEliminaCiao Gian Piera, è sempre un piacere leggere le tue interpretazioni, il bianco dell'abito della donna attira su di se l'attenzione di chi osserva il dipinto, il candore che ammanta la scena distoglie l'attenzione al particolare che hai rilevato, è proprio la duplice immagine del viso che, come nel tuo caso, mi ha incuriosito.
EliminaUn messaggio dell'artista o un'eventuale casualità?
Io propendo per la prima ipotesi che ci racconta le infinite "facce" della medaglia "umana".
Grazie a te, sentiti libera di fare ciò che senti, i tuoi commenti sono sempre un'importante costruzione dell'argomento.
Buona serata, a presto.
Trovo questo dipinto meraviglioso Romualdo mio, poi scoprendolo con le tue argute osservazioni si apprezza ancora maggiormente.
RispondiEliminaQuesto candore della veste è abbagliante, le diverse espressioni del viso ti colpiscono subito e l' arte giapponese è rappresentata con delicato tocco.
Grazie ancora una volta per averci raccontato questa preziosità.
Una dolce notte e un abbraccio!
Ciao Nella, i dipinti ci narrano delle storie, ci raccontano delle piccole o grandi verità, ci svelano l'essenza dell'animo dell'artista.
EliminaOsservando con attenzione si possono trovare tanti indizi che ci portano in una direzione piuttosto che in un'altra, dipende da che angolatura li si osserva.
In questo caso i particolari sono più evidenti, probabilmente l'artista voleva che li scoprissimo ai primi sguardi.
Il nero del caminetto o i due quadri riflessi nello specchio andrebbero approfonditi, forse l'enigma si nasconde proprio li.
Grazie per aver lasciato il tuo pensiero.
Buona domenica.
Bellissimo!
RispondiEliminaCiao Marina, aggettivo che descrive perfettamente quest'opera.
EliminaGrazie, buona giornata.