Movimento di arte astratta nato negli anni sessanta, strettamente legato al costruttivismo e soprattutto all’arte cinetica.
La Op Art (termine abbreviato che sta per Optical Art) si concentra sullo studio dell’illusione della bidimensionalità.
Agli inizi vi era l’esclusivo utilizzo del bianco e nero, ma con il tempo la Op Art comincia a “lavorare" con i colori, con l’unico scopo di dare all’osservatore un’immediata sensazione di movimento, immagini che, seppur statiche, diano l’impressione di continuo mutamento.
L’instabilità della percezione visiva viene continuamente stimolata con un gioco di forme, al punto che le opere sembrano pulsare e cambiare forma continuamente.
Queste creazioni vengono realizzate attraverso linee inserite in griglie modulari con strutture diverse, affiancate da particolari astratti e con l’inserimento opportuno di varie sfumature di colore, un insieme che provoca l’illusione ottica del movimento.
Su tutti ricordiamo due artisti fondamentali per questa corrente: Riley e Vasarely (nelle immagini due esempi, entrambi di Vasarley, nella prima una scultura più vicina all’arte cinetica, nella seconda, "Occhio in movimento", decisamente più OP Art).
(Alcune nozioni del testo sono tratte da : The art book)
Caro Romualdo, rieccomi anche qui da te ora che sembra che questo mio male sia bene sotto controllo, e spero che vada sempre così.
RispondiEliminaSono molto belli questi due disegni io li chiamo così sai non sono un intenditore!!!
Ciao e buon fine settimana caro amico.
Tomaso
Carissimo Tomaso, che piacere risentirti e soprattutto sapere che ti stai rimettendo in forma.
EliminaLa tua grande forza e vitalità mi è sempre d'aiuto, e la tua presenza un immenso piacere.
Sono felice che ti piacciano queste due opere, non ti preoccupare nessuno di noi è un intenditore, siamo tutti appassionati di cose belle, e tu lo sei più di tutti.
Un grandissimo abbraccio, buona serata.
Bellissimo Romualdo, grazie sempre.
RispondiEliminaBuon Sabato!!! Ciao... :-*
Ciao Pia, grazie a te, il tuo entusiasmo è sempre il benvenuto.
EliminaBuona serata, a presto.
Devo dire che questa forma d'arte mi lascia indifferente. Anzi mi infastidisce la mancanza del sogno, quella staticità che io non riesco a vedere come movimento e che, al contrario, toglie creatività e morbidezza alla mia visuale. Mi spiace, forse non riesco a capirla, ad afferrarla, ma non mi piace per nulla.
RispondiEliminaCiao Ambra, i gusti non si discutono, non credo sia una questione di capire o meno, come tutte le cose di questo mondo, anche le opere artistiche o ci catturano e ci affascinano oppure ci lasciano indifferenti. devo essere sincero, anch'io fatico ad entrare in "contatto" con certe forme d'arte e non sempre, anzi spesso, la scintilla non scocca, ma facendomi la domanda: perché non mi piace, a volte trovo un punto di contatto.
EliminaGrazie per il tuo parere, magari la prossima volta troverai qualcosa che ti da delle sensazioni positive.
Buona serata, carissima, a presto.
Non ne sono una fervente appassionata, però a volte vedo delle opere che i mettono allegria e non mi dispiacciono...
RispondiEliminaSempre pronto ad insegnarci qualcosa il nostro Romualdo..
Un abbraccio della buona notte e grazie!
Ciao Nella, l'effeto prodotto è fondamentale, appassionati o no ciò che conta è la sensazione provata davanti ad un'opera, e se quest'ultima ti mette allegria a qualcosa è sevito il solo fatto di "visualizzarla".
EliminaNon ho niente da insagnare, ma mi piace l'idea di condividere quello che conosco e apprendo nel tempo.
Un abbraggio a te, buona giornata.
Interessantissimo! Si può considerare anche Esher?
RispondiEliminaCiao Marina, può starci anche Esher che mi sembra però più affine all'arte cinetica. Esher (secondo il mio parere)riesce con le sue opere a creare profondità, bellissimi i suoi "scenari" ripetuti all'interno delle opere stesse, la Op Art che è più affine all'astrattismo, cerca invece il movimento, vuole che i quadri diano l'impressione di "respirare"
EliminaDifficile etichettare sistematicamente un artista.
Spesso, e mi sembra il caso dello stesso Esher, il pittore raccoglie le influenze di varie correnti inserendo poi il tocco assolutamente personale.
Grazie Marina, buona serata.