La leggenda vuole che l’autore del brano sia
nientemeno che Enrico VIII d’Inghilterra, l’avrebbe scritto per la sua futura
moglie, Anna Bolena. Si narra che quest’ultima coprisse una leggera
malformazione della mano con delle lunghe maniche, da qui il titolo
Greensleeves, “maniche verdi”.
Nella realtà l’autore rimane anonimo e pare che il brano sia
stato scritto verso la fine del XVI secolo, quindi successivo alla morte di
Enrico stesso, e che il titolo sia una modifica di un precedente Greenleaves
“foglie verdi”.
La canzone, come tutti i canti di tradizione popolare è
tramandata quasi esclusivamente per via orale, rare le trascrizioni in forma di
manoscritto.
Non esiste copia del documento che testimonia l’effettiva
nascita del brano ma sembra che il 1580 sia l’ufficiale anno di registrazione del
debutto con il titolo di “A New Northern Ditty of the Lady Green Sleeves”.
Le prime tracce scritte si trovano nel 1584, ne “Le allegre
comari di Windsor” di Shakespeare (1602) un personaggio cita per due volte
“Greensleeves”.
Con il tempo le versioni musicali e il testo sono cambiati,
molte le modifiche sia tecniche che strutturali, in circolazione si trovano
testi anche molto diversi tra loro, oltre alla lunghezza cambia anche la
sostanza.
Musicalmente viene mantenuta la struttura della ballata irlandese,
anche se alcuni musicologi notano un’influenza melodica italiana, negli anni si
sono moltiplicate le versioni più disparate, oltre alla versione classica si
aggiungono i “formati” rock e metal.
Di ottimo livello la versione di Lorena McKennit, e di grande
fascino l’esecuzione del gruppo tedesco Gregorian, e poetico il brano di
“Celtic Leadies”(proposto nel video).
Svariate e spesso interessanti versioni eseguite al
pianoforte, flauto, arpa ecc.
Volevo segnalare anche un
dipinto dedicato a Lady Greenleedes di Dante Gabriel Rossetti.
Lo sfondo completamente nero fa da cornice
all’assoluta protagonista del quadro, opera impreziosita dal bellissimo gioco
floreale in primo piano.
My Lady Greensleeves - D.G. Rossetti, olio su tela, cm 33.02 x 27,31. Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts, USA |
Bellissima la donna del quadro. Lineamenti giovani, pieni, uno sguardo dolce e impenetrabile. E la ballata del video ne è la cornice perfetta con il suono dell'arpa celtica e quella voce cristallina che cattura. Mi sono immaginata che fosse la voce della donna del quadro.
RispondiEliminaP.S. - Ho cancellato perché c'era un vistoso errore di battitura.
Ciao Ambra, bella l'idea che sia la dama ritratta nel quadro a dare voce alla canzone, trovo che la magia e la poesia del brano si ritrovino perfettamente nel dipinto di Rossetti.
EliminaGrazie Ambra, buona giornata.
I brani tradizionali spopolano nel metal, il folk metal è uno dei miei generi (anche se quasi mai mi piace suddividere la musica in generi) preferiti! E da qualsiasi zona del mondo arrivino, spesso suonano molto italiani! Evidentemente arriviamo tutti dalla stessa terra... ;-)
RispondiEliminaCiao Anna, la nostra bistrattata Italia ha spesso influenzato il mondo dell'arte, la pittura e la musica testimoniano quanto il nostro paese ha dato, e continua a dare (nonostante i numerosi ostacoli posti da chi dovrebbe fare il contrario) idee e "genio" a tutto il mondo.
EliminaGrazie e buona domenica.
È meraviglioso il dipinto di Rossetti.
RispondiEliminaNon sapevo l'origine di questa ballata. La conosco e mi piace tantissimo!
Grazie Romualdo, sei sempre super per me.
Ciao Pia, una canzone che mi ha sempre affascinato indipendentemente dalla versione ascoltata, naturalmente più ci si avvicina alla melodia conosciuta a fine 500, più si sente la poesia.
EliminaRossetti riesce a "costruire" il fascino e la magia del brano in questo favoloso dipinto mantenendone la musicalità.
Ti ringrazio per i tuoi bellissimi complimenti, che spero di meritare anche in futuro.
Un abbraccio, a presto.
Ho scoperto da poco questo brano musicale davvero suggestivo. Grazie per averne parlato così compiutamente qui.
RispondiEliminaBuongiorno Maria, è bellissimo, dopo quasi dieci anni, avere un confronto su questo post, il brano è poeticamente intenso, le infinite versioni ci regalano sensazioni differenti, in ogni caso la magia che ne scaturisce ci avvolge, una sensazione meravigliosa si impossessa dell'ascoltatore attento ad ogni più piccola sfumatura.
EliminaGrazie, buona giornata.