mercoledì 23 ottobre 2024

Scortesia, maleducazione e altri problemi, i musei italiani e la svolta che non arriva.

Se vi capita di leggere le recensioni di un qualsiasi museo italiano non vi sfuggiranno le molteplici critiche riferite alla scortesia degli addetti, alla cassa, nelle sale e al bookshop.

Harry Rutherford -The Custodian

È innegabile che lo stesso potrebbero dire gli impiegati riguardo ai visitatori ma forse sarebbe il caso di saper distinguere il cafone dalla persona educata.

Le recensioni sopracitate sono solo lo spunto del mio ragionamento, la mancanza di cortesia e spesso la maleducazione, le ho verificate personalmente e non si limitano a poche eccezioni.

Nel mio caso più che alla cassa o nella “libreria” è nelle sale che si riscontra il problema, tra i vari musei che ho recentemente visitato l’esempio più lampante è alla pinacoteca dell’Accademia Carrara a Bergamo, le sale sono sorvegliate da giovani provenienti dall’accademia stessa, spocchiosi, arroganti, presuntuosi, che guardano tutti dall’alto in basso pensando che il solo fatto di studiare all’accademia li renda superiori a chiunque, se poi qualcuno si azzarda a fare una semplice domanda ti guardano infastiditi e sgarbatamente di rispondono che hanno altro a cui pensare (se li si osserva attentamente ignorando il fastidio della loro maleducazione si capisce che non rispondono perché di tutto ciò che è esposto non capiscono alcunché).

Il problema è lo stesso per tutti musei, chi più chi meno, la vigilanza nelle sale è assegnata a studenti impreparati, poco competenti e, soprattutto, malpagati (spesso nemmeno quel poco) inoltre sotto organico con orari assurdi, questo porta i giovani a svolgere le mansioni assegnate senza lo stimolo giusto, di malavoglia.

Non va dimenticato però il pessimo comportamento di alcuni visitatori, non sono a favore dei musei ultra silenziosi, non siamo in un luogo di culto, ma trovo fastidiosi gli schiamazzi, gente che parla ad alta voce al cellulare, davanti alle opere persone con lo smartphone alzato per improbabili fotografie e gli immancabili selfie, fino al problema più grave dato dal visitatore poco interessato (non si capisce perché ci sia andato) che si avvicina troppo alle opere, non per studiarle da vicino ma rischia di urtarle perché sta “giocando” con gli amici. Vanno aggiunte le devastanti code, spesso non regolamentate, all’entrata dei musei più celebri.

Il sistema museale italiano ha non pochi problemi, prezzi in continua ascesa, sale strapiene, in particolare nel caso di mostre dedicate agli artisti più noti (dove la metà della gente non si sa come ci sia finita) personale non preparato e un’isteria collettiva che sfocia nella maleducazione.

Per completare l’opera ultimamente ha preso piede l’abitudine di mettere il grande nome sulla locandina per poi esporre nelle sale altri artisti che “si ispirano a …”.

Questo non significa che tra i lavoratori nei musei e tra il pubblico non vi siano persone educate e in grado di fare il proprio lavoro anzi, si tratta della maggioranza, ma la tendenza è al peggioramento (come in ogni settore) ed è questa tendenza che andrebbe invertita.


4 commenti:

  1. Mi hai ricordato una nostra amica che di recente, allo GNAM di Roma, incredula dinanzi ad un'installazione a pavimento che voleva rappresentare il mare (ed era acqua reale) ho voluto immergerci il dito scatenando la sorveglianza e anche noi altri che non abbiamo fatto in tempo a fermarla.. ahah.. diciamo che può capitare.. però abbiamo spesso incontrato anche custodi garbati e disposti alla spiegazione, al sorriso e alla gentilezza..

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    1. Ciao Franco, purtroppo il comportamento incauto (per non dire superficiale) dei visitatori è tutt'altro che sporadico, al di là della tentazione di toccare le opere, è l'assenza di attenzione nei movimenti, dovuta spesso al fatto che non sono pochi quelli che finiscono in un museo senza sapere il perché di questa decisione.
      Come tu sottolinei, il personale educato, che si mette a disposizione del cliente, è la maggioranza degli addetti, questo non toglie che c'è una parte, sicuramente minoritaria ma cospicua, di "guardie" che pensano di essere al di sopra di tutto e tutti e che non perdono l'occasione di sottolineare questa presunta superiorità.
      Grazie per il tuo aneddoto, che ci fa capire che dovremmo impegnarci tutti affinché ci sia il rispetto per gli altri, poi gli errori, come quello della tu amica, li possiamo fare tutti, l'importante è che non danneggino le opere in modo permanente.
      Buona serata.

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  2. Il problema più grande, che attanaglia la società contemporanea, è la mancanza di rispetto. Da cui scaturisce la maleducazione. Desolante e triste lo spettacolo che ci capita di osservare ovunque, non solo nei musei o agli eventi. Ti capita alla casse dei supermercati, nelle sale d'attesa mediche, nei negozi, mentre cammini per strada. A scuola, negli uffici, nei parchi pubblici. E salendo, a Montecitorio e Palazzo Chigi. Manca qualcosa? Credo sia un processo irreversibile visto che il senso civico e il rispetto sono scomparsi dai radar.

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    1. Ciao Mariella, che piacere risentirti😊
      Non posso che essere d'accordo conte su tutto il fronte ... tranne una cosa "salendo, a Montecitorio e Palazzo Chigi" sostituirei "salendo" con scendendo😉
      Purtroppo il degrado morale ha preso velocità, mancano le basi dell'educazione, la tendenza difficilmente invertirà la rotta, una generazione di maleducati non potrà che dare vita ad altre generazioni simili, a meno che l'evoluzione ci reali una generazione illuminata che rifiuti gli insegnamenti ( culturali e sociali) delle precedenti.
      Grazie, un abbraccio.

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