Ripropongo dopo qualche mese questo
post, a cui ho apportato qualche modifica.
Grazia Cosima Deledda è una scrittrice Italiana premio nobel per la letteratura nel 1926.
Nasce a Nuoro il 27 settembre 1871.
Muore a Roma il 15 agosto 1936.
Famosa sopratutto per il romanzo Canne al vento, che gli ha permesso di vincere appunto il Nobel, io volevo brevemente ricordarla per un'altro romanzo che mi ha conquistato per la passione ed il sentimento intimo che si coglie pagina dopo pagina.
Grazia Cosima Deledda è una scrittrice Italiana premio nobel per la letteratura nel 1926.
Nasce a Nuoro il 27 settembre 1871.
Muore a Roma il 15 agosto 1936.
Famosa sopratutto per il romanzo Canne al vento, che gli ha permesso di vincere appunto il Nobel, io volevo brevemente ricordarla per un'altro romanzo che mi ha conquistato per la passione ed il sentimento intimo che si coglie pagina dopo pagina.
Il Paese del vento.
Una giovane sposa in viaggio verso il paese dove inizierà la sua vita
coniugale.
Lo stato d’animo dei due coniugi in attesa del treno che li condurrà alla
dimora che li ospiterà per la loro luna di miele,è ricco di aspettative e di
sogni da realizzare insieme, ma la sensazione di fiducia verso il futuro si
interrompe bruscamente non appena il treno inizia a scorrere sulle rotaie.
Nina si guarda indietro e rivive la propria vita, la casa dell’infanzia,
il rapporto con i genitori, e la servitù.
Il notaio che periodicamente fa visita alla famiglia per fare il resoconto
dell’attività del padre, descrive le grandi qualità del figlio provetto
studente e geniale futuro medico, fino a proporre un incontro fra i due
giovani.
I giorni passano e nella casa di Nina tutto procede come al solito quando
un uomo chiede di poter alloggiare nella casa della ragazza, la famiglia ha
adibito una stanza all’ultimo piano come alloggio per visitatori di passaggio o
turisti in cerca di relax.
L’incontro fatto più di sguardi e sospiri che di parole, con quello che
presto si rivela essere Gabriele, il figlio del notaio, dura lo spazio di poche
ore dopodiché il giovane se ne va senza preavviso e nell’animo di Nina si fa
spazio un sentimento di malinconia che si ridurrà lentamente per poi svanire
quando conosce l’uomo che presto diventa suo marito.
L’arrivo alla destinazione della luna di miele viene accompagnato da
segnali tutt’altro che lieti, il clima freddo e ventoso del posto, la casa
scelta per il soggiorno rende Nina ancora più triste e malinconica.
Un giorno mentre passeggia sulla spiaggia con il marito, Nina incontra un
uomo evidentemente malato, dal viso scarno e con un colorito giallognolo, Nina
si ferma guarda l’uomo poi costringe il marito ad una fuga verso casa.
Quell’uomo Nina è convinta di conoscerlo.
Un breve romanzo di chiaro sapore autobiografico
dove un’intensa Deledda ripercorre il tormento e la determinazione nella
ricerca di se stessa.
Incipit:
Nonostante
tutte le precauzioni e i provvedimenti del caso, il nostro viaggio di nozze fu
disastroso.
Ci si
sposò di maggio, e si partì subito dopo. Rose, rose, ci accompagnavano: le
fanciulle le gettavano dalle loro finestre, con manciate di grano e sguardi d'invidia
amorosa: la stazione ne era tutta inghirlandata; e rosseggianti anche le siepi
della valle. Rose e grano: amore e fortuna: tutto ci sorrideva.
La mèta
del nostro viaggio era sicura, adatta alla circostanza: una casetta fra la
campagna e il mare, dove il mio sposo aveva già qualche volta villeggiato: una
donna anziana, discreta, brava per le faccende domestiche, da lui già
conosciuta, doveva incaricarsi di tutti i nostri bisogni materiali. E noi si
sarebbe andati a spasso, lungo la riva del mare, o fra i prati stellati di
ligustri, o più in là fra i meandri vellutati di musco della pineta canora.
Apposta
io mi ero provveduta di una paglia di Firenze, flessibile e alata come una
grande farfalla, col nastro cremisi svolazzante, simile a quelle che portavano
le eroine di Alessandro Dumas figlio.
Riproporre i vecchi post è anche un bel "regalo" per i nuovi "amici di blog"!
RispondiEliminaCiao Anna, grazie delle belle parole, è un romanzo che mi ha emozionato quando l'ho letto anni fa, ho deciso di rileggerlo e di raccontarlo agli amici che si sono avvicinati al mio blog negli ultimi tempi.
EliminaGrazie ancora e buona serata.
Che grande pacere il leggerti Romualdo mio, sempre prodigo di ottimi consigli..
RispondiEliminaAvevo letto questo romanzo , ma l'avevo completamente scordato..
Ancora una volta grazie e un felice ferragosto..
Bacio serale!
Troppo buona carissima Nella, un romanzo che è stato quasi dimenticato ma che da sensazioni particolari e racconta il passato - che non è mai del tutto alle spalle - con i pregiudizi di una volta che pur nascosti esistono tutt'ora.
EliminaBuon ferragosto a te.
A presto.
Grazie, Romualdo, per il tuo commento nel mio blog e per quanto ci metti a disposizione grazie al tuo desiderio di conoscere cose sempre nuove. Buona domenica. Luigi.
RispondiEliminaBenvenuto Luigi, il piacere di scoprire cose nuove è ampliato dalla possibilità di condividerle con altri, che possono dare una visione diversa ed arricchire ulteriormente la mia conoscenza delle stesse.
EliminaGrazie a te e buona giornata.
A presto.
Proprio così "un romanzo che è stato quasi dimenticato ma che da sensazioni particolari e racconta il passato", questa autrice è una delle mie preferite
RispondiEliminail tuo blog è ricchissimo di spunti e perciò da seguire
simonetta
Benvenuta Simonetta, la Deledda con i suoi romanzi riesce a portare il lettore nel suo mondo, raccontando la sua terra con un emozionante malinconia.
EliminaGrazie, a presto.