Torno alla batteria (non in quanto musicista, non la so suonare, ma come argomento) per proporre un batterista che ha scritto la storia del rock, ma lo ha fatto quasi in sordina, senza proclami, senza particolari esibizioni, ha scritto la storia celandosi dietro brani eccelsi eseguiti dal gruppo che ha fondato con il fratello Steve.
Siamo parlando dei Toto, gruppo statunitense noto per numerosi capolavori tra cui Africa, Hold the line, Stop loving you, I’ll be over you e naturalmente Rosanna che voglio proporre come esempio della grandezza di Jeff.
Spesso sottovalutato o probabilmente scomparso troppo presto, Jeff Porcaro era, ed è tutt’ora, l’emblema della batteria stessa.
Musicista eclettico e stacanovista, non si è limitato alla partecipare alla “costruzione” dei brani dei Toto ma ha collaborato con centinaia di artisti mettendo la firma ad infinite canzoni.
Come sempre succede per chi muore in giovane età (aveva 38 anni) il percorso musicale è inevitabilmente incompleto, l’evoluzione si è interrotta e dove avrebbe portato il suo “modo” di suonare non lo sapremo mai.
In questo brano storico dei Toto l’immensa
classe di Jeff Porcaro si palesa apertamente.
Nell’apparente semplicità si esibisce in un esempio di talento e genio che producono un “suono” vicino alla perfezione.
Quella che doveva essere l’introduzione si trasforma nella colonna portante del brano, dove tutto sembra semplice emerge il talento di Jeff, saper rendere facile quello che in verità è tutt’altro è cosa estremamente rara.
Non sono un esperto e non voglio entrare in tecnicismi e terminologie che non mi competono, mi piace entrare nella magia della musica, in questo caso nella perfezione del musicista.
Se avete qualche minuto ascoltate questo
brano (ho evitato il video ufficiale per eliminare la distrazione delle
immagini) e concentratevi sulle percussioni, secondo me è semplicemente
favoloso.