Ho
spesso fatto il nome di Lucio Fontana quando volevo indicare uno dei “simboli”
fondamentali dell’arte contemporanea, uno degli snodi cruciali dell’evoluzione
artistica del secondo novecento, uno degli artisti imprescindibili nello
sviluppo del nostro punto di vista, non solo artistico.
Lucio Fontana, Esa 1953 - Collezione privata |
Ma
Lucio Fontana non è riconosciuto come tale (se non dagli addetti e dagli
appassionati) è considerato quello dei “tagli”, accezione usata in modo
dispregiativo.
Sono
convinto che chi considera Fontana solo quello dei tagli evidentemente non conosce Fontana, non
comprende che ai “concetti spaziali”, perché è questo il nome, è giunto dopo
decenni di studio, di sperimentazione, di ricerca, ci è arrivato partendo da
basi artistiche solide, pittore, scultore, ceramista di livello assoluto, su queste
fondamenta ha innalzato il suo pensiero che emerge dalle “ferite” inflitte alla
tela (e prima ancora dai buchi) completando il tutto con i suoi celebri “ambienti
spaziali” che si evolvono nelle “installazioni ambientali”, realizzati negli
anni precedenti.
Lucio Fontana - Ambiente spaziale - Pirelli Hangar Bicocca Milano |
L’artista
italiano nato in Argentina ha fatto della sua esplorazione spazialista un punto
fermo nella storia dell’arte, ha effettuato un passo decisivo andando oltre
l’idea classica di pittura e scultura, dando vita ad uno spazio fino ad allora
sconosciuto e di conseguenza inesplorato.
Il
talento, secondo il punto di vista dei più,
sovrasta il concetto, ma se un artista è in possesso di entrambe le
cose? Fontana è accusato di saper fare solo ciò che saprebbe fare chiunque (di
solito lo sostiene chi non sa fare alcunché) tagliare una tela è, sempre
secondo il pensiero comune, cosa semplicissima oltre che senza un senso logico,
si giudica l’apparenza senza comprenderla (figuriamoci comprendere ciò che non
appare) e si ignora, se non deride, il percorso decennale che stà dietro a
queste opere.
Il
nostro Lucio però è anche artista di grande talento, perché allora non viene
riconosciuto come tale? Forse la moda impone il pensiero dell’arte
contemporanea come costruzione del
“mercato” e Fontana sarebbe, alla pari di Manzoni, uno dei tanti bluff dell’arte
del novecento.
Il tempo, come sempre da il suo verdetto e siccome di tempo ne è passato parecchio si sta delineando quello che la maggior parte del pubblico non condivide: Fontana è a tutti gli effetti uno dei più grandi artisti del secolo scorso e i famigerati “tagli” ne sono la testimonianza.