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sabato 5 settembre 2020

Le opere e i loro autori, scindere le due dimensioni o le une sono indissolubilmente legate agli altri?

La questione all’apparenza sembra di facile soluzione ma siamo sicuri che sia veramente cosi?

La notizia è di questi giorni, la Collezione Pinault, a Punta della Dogana a Venezia, ha ritirato un’opera di Saul Flechter, l’artista tedesco nello scorso luglio ha ucciso, prima di togliersi la vita, la compagna Rebecca Blum.



Il mondo dell’arte, e non solo, si è diviso, la maggioranza ha fatto pressioni ai vari musei e gallerie affinché si adoperino a togliere dai loro cataloghi ed esposizioni tutte le opere di Flechter, altri, una minoranza, sottolineano quanto sia pericoloso  mescolare le opere e l’artista con il lato strettamente umano.

Da una parte viene spontaneo reagire con sdegno verso l’uomo Flechter, ma siamo sicuri che cancellare l’intera “storia” artistica” sia la soluzione migliore?

Quanti dipinti, quante sculture, non sarebbero arrivate a noi se nel corso della storia il giudizio sul comportamento della persona avesse avuto ricadute sulle opere che la stessa ha realizzato.

Sono sempre stato contrario a “mischiare” l’artista con l’uomo, il grande pittore, il geniale musicista, l’immenso scrittore, giudizi legati alle opere, se andiamo a “scavare” nella vita privata dei grandi dell’arte e usassimo il metro che si vuole utilizzare per Flechter resterebbe ben poco della storia dell'arte.

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