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sabato 29 agosto 2020

Il pensiero al di là e sopra tutto, Kazimir Malevič

 Autore:   Kazimir Severinovič Malevič

( Kiev 1879 - Leningrado 1935 ) 

Titolo dell’opera: Autoritratto, 1933

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 70cm x 66 cm

Ubicazione attuale:  Museo Russo, San Pietroburgo



Sono pochi gli autoritratti realizzati d Malevič nel corso della sua carriera e prevalentemente eseguiti agli inizi del suo percorso artistico.

Il pittore ucraino ha sempre cercato l’evoluzione di stile e concetto attraverso continue sperimentazioni fino al raggiungimento dell’apice ideale con Quadrato nero su fondo bianco.

L’ascesa del comunismo, in particolare con l’avvento di Stalin, impedisce ogni libertà “artistica” che non vada nella direzione “realista”, ogni altra forma è ritenuta “degenere”, termine utilizzato in seguito anche dal regime nazista di Hitler.

Superato, o obbligato al superamento, il suprematismo, Malevič torna ad una pittura figurativa ma non senza i messaggi, più o meno celati, del passato.

Nel 1933 l’artista entra in un tunnel che o porterà alla morte due anni dopo, alle pressioni “politiche” si aggiunge la malattia che lo accompagnerà fino alla fine.

Nasce cosi quello che è un sunto del pensiero di Malevič, un autoritratto che è tale solo nel titolo ma che spazia nel tempo artistico e storico.

Prendendo ad esempio gli autoritratti di Dürer, si raffigura nei costumi del Doge di Venezia, nega ogni forma sullo sfondo (ecco che riappare il suprematismo) eliminando ogni possibilità di distrazione, tutto si concentra sulla sua figura. Con quest’opera si mette sullo stesso livello dei maestri rinascimentali, fino a riprodurre l’effetto dell’affresco sulla tela.

Ma sono due i particolari che fanno la differenza rispetto ad un canonico ritratto, il quadrato nero su fondo bianco in basso a destra che a tutti gli effetti resta il concetto fondante del pensiero di Malevič, e che ne diviene la firma, il sigillo finale.

L’altro particolare è la posizione della mano destra che pur non sostenendo niente idealmente sorregge il quadrato nero, aggirando visivamente le restrizioni del regime senza però rinunciare al proprio credo.

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