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giovedì 15 dicembre 2022

L'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è ...

1980, Franco Battiato pubblica l’album Patriots, il disco segue il capolavoro dell’anno prima L’era del cinghiale bianco e anticipa di dodici mesi l’opera che lo farà conoscere al grande pubblico: La voce del padrone.

Franco Battiato - Cancello, olio su tavola cm 46 x 39


Oltre a Up partiots to arms, che da parzialmente il nome all’album, e alla geniale Prospettiva Nevski, troviamo un altro brano che, con un mix di versi enigmatici e aforismi dall’interpretazione palese traccia un profilo della cultura occidentale che si apprestava ad entrare negli anni ottanta, una previsione lucida e dettagliata di quello che, con il senno di poi, possiamo indicare come l’inizio della decadenza.

Il ritornello in arabo fa da colonna portante di un disegno che non sembra avere seguito: “Disse il maestro del villaggio: Ho scalato la montagna, la pace sia con voi e con te, adesso io vivo” (questa è l’approssimativa traduzione) le altre strofe indicano una nostalgica visione apparentemente legata al passato ma che si limita a sottolineare le storture di un percorso mal delineato.

Le tre strofe sono geniali, la prima è un’evidente accusa al sistema mediatico (siamo nel 1980 e dopo più di quarant’anni siamo nella stessa situazione, con più realismo possiamo dire che siamo messi peggio) l’illusione giovanile di vivere in un mondo libero diviene disillusione con il trascorrere degli anni.

La seconda frase è più enigmatica, inizia con la descrizione di un innocente gioco infantile e si conclude con un maestoso La mia parte assente si identificava con l'umidità.

L’identificazione con un problema irrisorio ci distoglie dalle vere problematiche, la tendenza a concentrarci su ciò che è effimero ci permette di evitare l’impegno di approfondire il vero senso della nostra esistenza.

La terza strofa inizia con una frase apparentemente scollegata dal contesto, stessa cosa è quella successiva, sono però le parole conclusive a mettere tutto a posto: “L'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è”.

Questo ultimo verso non ha bisogno di alcun commento, semmai è necessaria una profonda riflessione …



Arabian Song (testo)


كان الجبل في جبل
السلام عليكم، عليكي
الآن أنا أسكن...

La mia classe fu allevata con il latte di una capra e del pane di frumento
A quei tempi per divertimento non avevano inventato il telegiornale
Quando ero più giovane credevo che esistesse libertà

قال معلم القريةِ
كان الجبل في جبل
السلام عليكم، عليكي
الآن أنا أسكن...

Da bambini si giocava sulle spiagge con degli aquiloni a gara sotto il sole
Mentre guardavamo il mio salire verso l'alto preoccupati che non si sciupasse
La mia parte assente si identificava con l'umidità

قال معلم القريةِ
كان الجبل في جبل
السلام عليكم، عليكي
الآن أنا أسكن...

Gli orchestrali sono uguali in tutto il mondo, simili ai segnali orario delle radio
Le domeniche e nei giorni di vacanza ci si organizzava per le feste in casa
L'uomo è l'animale più domestico e più stupido che c'è

قال معلم القريةِ
كان الجبل في جبل
السلام عليكم، عليكي
الآن أنا أسكن...

 

6 commenti:

  1. Che l'uomo sia l'animale più stupido, potenzialmente capace di bellezza e cattiveria inaudite, non è purtroppo una novità. Mi chiedo spesso come facciamo ad essere così ciechi. Causare magari guerre anche poi patendole, il massimo dell'idiozia. Con che prospettive non si sa.
    Anche io quando ero piccolo credevo alla vita, alla vita e basta.

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    1. Di questa frase a colpirci è naturalmente "stupido" ma è "domestico" (anche se il secondo è la conseguenza del primo) che mette in evidenza la pochezza dell'essere umano, con le dovute eccezioni.
      Le speranze della gioventù vengono disilluse, d'altro canto se l'uomo è quello che "canta" Battiato non vedo grandi prospettive.
      Grazie Franco, Buona giornata.

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  2. Certo il mondo è cambiato parecchio da quando eravamo piccoli, tra il cibo che mangiavamo e i sogni che sognavamo. il mondo ha camminato parecchio e non sempre verso meritevoli mete, mi pare. Ma non ci arrendiamo

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    1. Il mondo è in continua evoluzione (o involuzione, dipende dal periodo storico) noi stessi ci evolviamo (come sopra) l'esperienza e la stanchezza data dal tempo che scorre offuscano le illusioni giovanili, è bene non arrendersi mai ma è utile essere realisti.
      Grazie Alberto, buona serata.

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