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mercoledì 16 marzo 2022

Paragoni improponibili

Una video intervista, a Oscar Damiani, ex calciatore e ora procuratore, ha attirato la mia attenzione per quanto diceva il titolo: “Ibraimovic come Da Vinci, Lukaku come Basquiat”.

Tutto è riferito a ciò che i due hanno messo in scena nel derby milanese di un anno fa (un comportamento tutt’altro che professionistico).

Ho guardato il breve video con un po’ di perplessità e preconcetto (Ibra come da Vinci mi sembrava una forzatura eccessiva e fondamentalmente Oscar Damiani non mi ha mai suscitato molta simpatia) ma in fondo l’ex calciatore, da appassionato d’arte e collezionista di antica data, ha motivato la frase aprendo un percorso interessante.

Partendo dalla domanda tutt’altro che “alta” riguardante la lite tra i due durante il derby di Milano e il successivo, poco innovativo e tecnicamente improvvisato, murale apparso nei pressi dello stadio, Damiani sfrutta appieno la conoscenza artistica interpretando non i due calciatori in quanto uomini ma il loro modo di giocare.

Ibraimovic ricorda dunque la “plasticità” dei corpi della pittura cinquecentesca facendo riferimento anche alla geniale improvvisazione, qui Damiani si limita a fare il nome di uno degli artisti più famosi, Da Vinci appunto, Lukaku invece viene accostato a Basquiat per la prorompente forza, per l’esplosività del gioco e del gesto atletico, nel caso dell’interista penso che l’accostamento possa andare, la devastante “azione” di Lukaku ricorda l’altrettanto potente concetto artistico del “graffitista” newyorkese.

Voglio solo aggiungere un particolare, sia il “leonardiano” Ibraimovic che l’essenza “pop” di Lukaku sono anacronistiche rispetto alla contemporaneità, l’efficacia calcistica dei due è ancora attuale, l’accostamento artistico invece ci dice che entrambi sono concettualmente e stilisticamente superati, il calciatore moderno, come l’arte dei nostri giorni (più la seconda che il primo) sono tutt’altra cosa.

A questo punto mi chiedo se è possibile, e soprattutto auspicabile, che si accostino due mondi e altrettanti concetti diametralmente opposti?

L’arte ha radici antiche, il cacio no, l’arte è la sublimazione dell’essenza umana, il calcio, spesso, ne è l’esatto contrario, riesce a fare emergere il lato più “basso” dell’uomo.

Non conosciamo le personalità degli artisti citati, Leonardo è troppo distante nel tempo, Basquiat ha lasciato poche informazioni sul proprio essere come uomo, al contrario la valanga mediatica dei giorni nostri ci sommerge di informazioni, spesso inutili, sui due calciatori, umanamente sono poca cosa atleticamente sono ineccepibili, artisticamente … non pervenuti.

Nell’immagine il murale che racconta la patetica e triste vicenda.

Fatti due conti di artistico in questo frangente non c’è assolutamente nulla. Leonardo da Vinci e Basquiat sono di un’altra dimensione.

4 commenti:

  1. Non seguo molto il calcio ormai e non so nemmeno se giochi titolare mazzola o rivera, per cui sorvolo sui due "ragazzotti", però dai: far entrare due nomi come da vinci e basquiat parlando di calcio...
    Stupefacente! Voglio dire: nek mondo del pallone non l'avrà capita quasi nessuno questa frase
    Perciò un bavino l'oscardamiani se lo merita

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    1. Mazzola e Rivera ci riportano al tempo di un calcio più "romantico", o forse siamo noi ad essere più realistici, disillusi.
      In effetti hai ragione, inserire due nomi di questo spessore in un mondo culturalmente povero, con il rischio che in molti non sappiano di chi stiamo parlando (specialmente Basquiat, Leonardo lo conoscono tutti, almeno spero) è un merito, il resto, compreso il paragone, mi sembra forzato.
      Grazie per aver aperto un altro interessante punto di vista, buona serata.

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  2. Paragoni forzati ma ben vengano se utili ad aprire breccia nell'immaginario arido di tanti ultras. Non concordo invece che i due fuoriclasse non siano all'altezza del giocatore "moderno" cui alludi. Ibra e Lukaku, in forma, farebbero le fortune di chiunque in qualsiasi momento. Illuminerebbero calcio a 360°. Non so chi hai in mente come giocatore moderno ideale, ma se vogliamo accostarlo a certe nuove opere d'arte moderna, mi tengo stretti i due citati sopra.. ;)

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    1. Ciao Franco, ho qualche dubbio che certi argomenti possano far breccia tra gli "aridi ultras" a cui alludi, comunque tentare non nuoce mai, chissà...
      Ibrahimovic forse riesce ad incarnare una certa "modernità", forse più caratterialmente che tatticamente, Lukaku invece, nonostante l'efficacia, lo trovo superato, ho preso un po' le distanze dal calcio rispetto al passato ma quando penso all'attaccante moderno mi immagino uno alla Lewandowski, dove alla forza fisica e alla tecnica si aggiungono l'intelligenza tattica e la "coralità" con i compagni.
      Forse il giocatore moderno che ho in mente è come l'arte contemporanea, deve ancora svelarsi 😉
      Grazie, buona giornata.

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