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sabato 19 marzo 2022

Da zero all'eternità

Jasper Johns – Zero through Nine , 1961  - Olio su tela, cm 137 x 105

Tate Modern, London


Noto per le Bandiere e per i Bersagli Jasper Johns raggiunge il suo apice creativo con la serie “Da 0 9”, dodici opere, tra disegni e dipinti, che trova il completamento ideale con il quadro esposto alla Tate Modern di Londra.

Da zero a nove è la concezione del pittore americano che  toglie i numeri dal loro naturale, o usuale, contesto proiettandoli in una sfera prettamente simbolica.

I numeri diventano forme, perdono il loro status e si trasformano in un corpo astratto, sono celati dalla predominanza del colore, diventano l’emblema di un’entità presente che però necessita di attenzione, concentrazione, approfondimento per poter essere compresi.

E interessante il fatto che ogni osservatore noti un numero diverso, ne trova alcuni immediatamente mentre fatica a scovare il resto, tutto è legato alla percezione immediata, in alcuni casi, non essendo a conoscenza del titolo, il primo sguardo cattura l’insieme escludendo ogni forma, emerge solo il colore, l’astrazione ha la meglio sulla rappresentazione simbolica dei numeri.

Ma l’intento di Johns è quello di forzare l’attenzione dello spettatore o quello di disorientarlo spingendolo oltre l’ovvia (apparentemente) visione?

Probabilmente entrambi, l’obiettivo è dunque quello di aprire una strada nella comprensione partendo da una semplice serie numerica tramutata in forma e in colore, la fusione da vita a un concetto più complesso o forse solo differente.

Jasper Johns viene accostato a diversi movimenti artistici del secondo dopoguerra, New Dada, Espressionismo astratto e Pop Art, difficile inserire le sue opere in qualsivoglia schema, se le Bandiere possono essere accostate all’arte Pop è più complicato farlo con i Bersagli, quanto alla serie di cui stiamo parlando non sembra trovare collocazione, dal mio punto di vista Jasper Johns, cosa che potrebbe valere anche per artisti come Mark Rothko, va considerato come un movimento indipendente, d’altro canto rinchiudere ogni forma d’arte in schemi più o meno rigidi è una forzatura che ha lo scopo di rendere più semplice una catalogazione tutt’altro che lineare ma forse necessaria per mettere ordine nell’infinito artistico.


10 commenti:

  1. Ti pensavo ieri, quando abbiamo tentato l'accesso alla mostra Crazy: La follia nell'arte contemporanea, che sarà ospitata a Roma nel Chiostro del Bramante fino a gennaio 2023. ovviamente troppo presto ora.. tutto pieno.. ci sono 21 artisti di spicco per l'arte moderna, da Fontana a Amorales, da Pirri a Hirschorn passando per Davenport e Bartolini e tanti altri. La creatività innanzitutto, voglia di stupire oltre che andare oltre..ne parla l'ultimo Venerdì di Repubblica. Spero di poter dedicare presto un reportage approfondito..

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    1. Ciao Franco, molto interessante la mostra al Chiostro del Bramante, Fontana è forse il meno "folle" degli artisti presenti, dalle "stranianti "operazioni ottiche" di Rehberger al duo Sun Yuan & Peng Yu e le loro opere che possiamo considerare veramente folli, insomma c'è l'imbarazzo della scelta.
      Hai nominato Amorales, la poetica delle farfalle è immensa, una mostra che penso non lascerà indifferenti, aspetto il tuo reportage.
      Grazie, buona giornata.

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  2. Bellissimo quadro. Io ho percepito immediatamente il numero 8 e solo successivamente ho notato sia lo 0 che il 3. Magari mi sono sognata tutto non so, certo è che l'ho trovato straordinario, come la percezione unica e soggettiva dell'emozione che ognuno di noi percepisce di un'opera d'arte. Buon pomeriggio e grazie.

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    1. Ciao Mariella, ricordo che la prima volta che ho visto questo dipinto 4 e 1 sono i primi numeri che ho notato, questo dimostra che ognuno ha una visione personale, legata alla percezione delle forme o dei colori.
      Non ti sei sognata tutto, i numeri dallo zero al nove ci sono tutti, alcuni spiccano sugli altri, può essere divertente cercarli.
      Grazie a te, buona giornata.

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  3. Non conoscevo questo artista davvero geniale. Mi ha colpito subito questo dipinto. Ho riconosciuto il numero 9 ma poi ammetto che mi sono persa nei concetti astratti. Mi piace questo suo partire da un concetto semplice come i numeri per arrivare a mondi molto più complessi. Molto bello. Buona giornata, Romualdo.

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    1. Ciao Caterina, mi piace constatare che tu hai "colto" il numero 9, numero che nonostante tutto fatico tutt'ora a notare, è curioso come dopo aver notato due o tre numeri ci si perde in quelli che tu hai definito "concetti astratti", senza il desiderio di continuare la ricerca siamo portati ad abbandonarci al "piacere" del colore.
      Johns negli anni ottanta ha raggiunto l'apice della fama arrivando a "piazzare" molte sue opere oltre i dieci milioni di dollari (una "Flag" del 83 è arrivata a 32) ha segnato un'epoca e mantiene tutt'ora un profilo molto alto, questo a conferma dell'elevato livello artistico .
      Grazie, buona serata.

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  4. Interessante, non ricordavo neanche che tu ne avessi già scritto ma mi hai sorpreso anche lì da ciò che leggo.
    Il fatto è che non bisognerebbe catalogare gli artisti, emergenti e non. Non so se l'ho scritto qui da te ma ho fatto un simile errore con domande errate e mi è stato risposto picche o giù di lì, anche se con educazione e rispetto. Errore necessario che mi ha donato un grande insegnamento. Oggi c'è tanta personalità artistica e tutti vorrebbero mostrare solo di essere unici e dotati. Non tutti ci riescono però. Inoltre vedo tanta confusione riguardo ciò.
    In passato era necessario seguire una corrente per farsi conoscere, oggi non è più, almeno a me appare questo.
    Comunque molto particolare Johns, che vuole giocare col pubblico, così interagendo con esso. Questo credo che sia il suo unico scopo, almeno con quest'opera.
    Abbraccio Romualdo, grazie dell'argomento trattato e ti auguro buona Domenica.

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    1. Ciao Pia, non ricordo di averti ripresa riguardo a questo argomento (se l'ho fatto mi fa piacere che sia stato con educazione e rispetto, la mia stima per te è immensa e il nostro scambio non va mai oltre l'arricchimento reciproco, ameno per quanto mi riguarda).
      L'errore è parte di chi vuole crescere, ne commettiamo tanti ed è fondamentale farne tesoro.
      Sono d'accordo con te, oggi le cosiddette correnti sembrano superate, questo permette "deviazioni" in ogni direzione ma al contempo notiamo molta presunzione di unicità a scapito del confronto tra gli artisti, ognuno è convinto di essere il migliore.
      Ho sempre amato Johns per l'idea che è la base delle sue opere e per l'aspetto estetico dei suoi lavori, considerato il costo astronomico dei dipinti mi accontento di avere in casa una stampa, non è la stessa cosa ma il piacere di svegliarsi al mattino davanti a questo quadro è unico.
      Grazie a te, ti metti sempre in gioco e in questo modo costruisci molteplici punti di vista.
      Buona domenica, contraccambio con piacere l'abbraccio.

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    2. Ahahahah... Ma no, non sei stato tu... se fosse così neanche me lo ricorderei per quanta stima più che ricambiata abbia in te. Avrei imparato e stop. 😉
      No, intendo con il mio prof. Alla sua mostra chiesi se le sue opere fossero di arte contemporanea ma col suo sguardo mi rimproverò e poi con calma mi spiegò cosa stesse mostrando con le sue opere. Sì, credo di averlo scritto qui da te ma non ricordo dove.
      Grazie! 😘

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    3. Ora capisco a cosa ti riferisci, è all'interno del tuo commento sul "guardare avanti".
      Spesso gli artisti non prendono in considerazione il punto di vista di chi osserva, l'egocentrismo (e non mi riferisco al tuo professore ma in generale) è all'apice e ignorano che il mondo, arte compresa, ha angolature visive differenti, la tua domanda non era inopportuna, aveva una logica che probabilmente non è stata colta.

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