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sabato 10 luglio 2021

La febbre dell'arte

 Autore:   Vincent Van Gogh

(Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) 

Titolo dell’opera: Salici al tramonto, 1888

Tecnica: Olio su tela applicata su cartone 

Dimensioni: 31,5 cm x 34,5 cm

Ubicazione attuale:  Köller-Müller Museum, Otterlo



“… mi trovo in uno stato febbrile, dipingo senza sosta e non ho il tempo neppure per mangiare …”, cosi Vincent Van Gogh racconta il suo stato d’animo in una lettera inviata al fratello Teo.

Siamo in Provenza nell’autunno del 1888 (per la precisione a settembre) e Vincent descrive il paesaggio, o più precisamente la sua percezione del paesaggio, in quei giorni.

Inoltre nella lettera il pittore sostiene di essersi reso conto che disegnare con il carboncino sulla tela è praticamente tempo sprecato “ … se si vuole un buon disegno lo si deve eseguire direttamente con il colore”.

Secondo alcuni storici questo è uno dei pochi periodi di estrema felicità creativa, osservando questo dipinto lo stato d’animo di Vincent non sembra particolarmente felice, euforico forse ma fondamentalmente tormentato.

Il sole trasmette la propria energia a tutto il quadro, la forza sembra devastante e la linea azzurra del corso d’acqua non attenua, se non impercettibilmente, l’ondata invasiva.

I salici spogli con i rami che si allungano verso l’alto quasi a chiedere aiuto, la vegetazione folta “prende” le sfumature cromatiche dell’autunno ma lo fa con estrema sofferenza.

Naturalmente sono i tre alberi al centro della scena, non tanto perché citati nel titolo quanto per la presenza nel dipinto, entità spirituali investite da e di qualcosa di troppo grande.

Un reticolo di linee che cercano una fuga in verticale, tutto sembra dirigersi verso l’alto, a controbilanciare questo frenetico esodo c’è la linea orizzontale del fiume che però, come sottolineato sopra, non riesce ad attenuarne la potenza.

Non riesco a “vedere” quella sensazione di felicità che alcuni hanno notato, conosciamo le vicissitudini psicologiche di Van Gogh e la continua ricerca di un mondo ideale che tale è sempre rimasto, la felicità in questo dipinto è l’obbiettivo che, per svariati motivi, non è mai stato raggiunto.

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