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sabato 14 marzo 2020

Il realismo e il sogno di un'epoca senza fine, Andô Hiroshige


Autore:   Hiroshige Andô
(Edo, 1797 – Edo, 1858)

Titolo dell’opera: Chiaro di luna a Nagakubo

Tecnica: Legno policromo stampato su carta

Dimensioni: 22 cm x 34 cm

Ubicazione attuale:  Britisch Museum, Londra






Tre figure umane e quella di un asino avanzano lentamente e con difficoltà sul ponte di legno in lontananza, si notano solo le silhouette stagliate contro la luna piena che ne offusca l’immagine.

Contrapposte, sia in quanto limpidamente ritratte che cromaticamente più intense, vediamo altri personaggi in primo piano, qui sembra tutto più leggero, quasi comico, l’asino che sembra rifiutarsi di procedere e soprattutto la donna che cavalca un cane.

Nonostante l’artista giapponese metta in risalto le figure in primo piano sono i personaggi sul ponte che catturano l’attenzione, le ombre che si evidenziano nel contrasto con il cielo notturno ci appaiono più reali, più vicine alla difficile vita quotidiana.

Solo il grande albero al centro ruba il proscenio alle ombre che avanzano, mentre il fiume, rischiarato dalla luna in lontananza si fa sempre più scuro e intenso per poi dileguarsi in basso a destra, l’acqua fluisce lentamente ma costantemente dando l’impressione di uscire dal quadro.

Più giovane di Hokusai apprezzava lo stile del maestro ma ne ha dato una visione più moderna, liberando lo spazio di azione e ricreando, con i colori, un realismo fino ad allora messo in secondo piano.

Nonostante la distanza che c’era allora tra il Giappone e l’Europa, Hiroshige ha influenzato in maniera decisa la pittura occidentale, in particolare l’impressionismo ha attinto a piene mani alle stampe provenienti dal paese del sol levante, fra i tanti cito Monet che di queste stampe fu un collezionista tanto da inserire nei suoi dipinti le delicate opere orientali.

9 commenti:

  1. Davanti a immagini di questo genere ho sempre l'impressione di osservare un'illustrazione perfetta.

    Ciao Romualdo, buona settimana (nonostante il periodo)!

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  2. Ciao Anna, il tuo commento stavolta è "criptico", sai andare sempre oltre l'immagine.
    Buona settimana a te, è che tutto si risolva quanto prima.

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    1. Non volevo proprio essere criptica hi hi hi hi hi... ti sarà venuto spontaneo pensarlo perché solitamente ho guizzi bislacchi e ti sarai detto "dietro ad un pensiero così semplice chissà che mondo si nasconde..." e invece è semplicemente tutto lì, in quel pensiero rivolto alla semplice immagine.
      Guardo e vedo un'illustrazione in cui, secondo me, ogni elemento, segno, sfumatura è al suo posto, nulla è troppo o troppo poco, tutto è in equilibrio, in armonia, nulla sovrasta e tutto si lascia notare, ogni cosa è allo stesso tempo importante e semplice... forse potrei andare avanti con gli esempi ma sono solo giri di parole; se anche per te, osservando dipinti del genere, si ferma tutto in una strana pace ci capiamo, altrimenti... altrimenti magari la cripticità che sospettavi è dovuta al fatto che opere così ci fanno un effetto molto diverso e quindi non potevi comprendere la mia sintesi. Ora forse la condividi, forse no... ma forse l'hai almeno compresa. 😉

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    2. La mia prima impressione al tuo commento era proprio questa, infatti sei andata oltre l'immagine pur rimanendo fedele a ciò che vediamo, tutto sembra, probalmente lo è, al suo posto e su questo siamo in perfetta sintonia.
      Grande Anna, a presto

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  3. Hiroshige Andô. È sempre un piacere scoprire cose nuove. Incisore e pittore. Amava dipingere la natura e scovarne la profondità. Gli artisti giapponesi sono fenomenali, mi piacciono molto. Molto interessante l'influenza che, insieme al suo maestro, ha avuti con gli impressionisti. Grazie Romualdo. Alla prossima.

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    1. Ciao Pia, quella "c" in più nel nome andava tolta, mi era sfuggita e grazie a te l'ho notato.
      Le stampe giapponesi sono estremamente affascinanti e colme di mistero.
      Si cela, dietro l'apparente semplicità, un pensiero che noi cosiddetti occidentali fatichiamo a comprendere.
      Grazie per la preziosa collaborazione, un abbraccio.

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  4. adoro le opere orientali la loro delicatezza mi attrae moltissimo e capisco perchè alcuni nomi altisonanti della nostra pittura abbiano attinto a questa stupenda arte.
    Meraviglioso! Grazie come sempre Romualdo mio

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    1. Ciao Nella, dici bene, delicatezza, difficile non rimanerne affascinati, dal vivo sembrano sul punto di svanire al solo sguardo, inavvicinabili sia materialmente che nel concetto filisofico.
      Possiamo solo immaginare la reazione di chi li ha visti per la prima volta un secolo e mezzo fa.
      Grazie a te carissima, a presto.

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