Autore: Emil Nolde (Emil Hansen)
(Nolde, 7 agosto 1867
– Seebüll, 13 aprile 1956)
Titolo
dell’opera: Sole ai tropici - 1914
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
71 cm x 104,5 cm
Ubicazione attuale: Nolde StiftungSeebüll, Neuchirken
Durante un viaggio
a Weimar Nolde coglie l’occasione per visitare una mostra di Gauguin, ne resta
folgorato tanto da commentare: “ non ho mai visto una simile sontuosità cromatica”.
Da quel momento per
il pittore tedesco, cosi come per l’artista francese, la meta ideale diviene
quell’universo esotico e incontaminato che sono le isole polinesiane.
L’obbiettivo
artistico e spirituale diventa la ricerca della purezza, di una concezione
primordiale, esente dalla corruzione della società cosiddetta evoluta e moderna.
Una decina d’anni
dopo il fatidico incontro con l’arte di Gauguin, Nolde si unisce ad una
spedizione scientifica, meta i mari del sud, ed è proprio durante questo
viaggio che realizza quest’opera.
Approdato in quella
che oggi si chiama Nuova Irlanda e che al tempo era parte dell’amministrazione
tedesca, realizza il sunto del suo essere “primigenio”.
Dalla spiaggia
Nolde raffigura ciò che vede, la macchia scura che attraversa il dipinto
orizzontalmente è la folta vegetazione dell’isola di Nusa Lik, la linea boschiva
trova un’ideale continuità con le nuvole sospese sul mare.
In primo piano la
spuma creata dalle onde che si infrangono sulla spiaggia crea un parallelo con
l’isola di fronte.
Ma sono i colori
che prendono il sopravvento, il sole irradia in cielo un’intensa forza cromatica,
rosso, arancio e viola ci rimandano ad un mondo in formazione e non ancora “sporcato”
dall’uomo moderno.
Gli stessi colori
del cielo si ritrovano sulla spiaggia, l’irreale sostituisce la realtà senza
però sconvolgere il paesaggio.
Il mare è lo
specchio dei fenomeni atmosferici e dello stato d’animo del pittore, il verde
intenso è solcato dal riflesso “cinabro” del sole e dal candore delle nuvole,
un’atmosfera incantata dove possiamo trovare il nostro “profondo” o perderci in
esso.