(Rainer Maria Rilke)
Senza un viaggio interiore nelle più oscure profondità non
si hanno quelle conoscenze ed esperienze necessarie che completano il bagaglio
dell’artista e del suo essere “umano”.
E’ comunque possibile che, pur non avendo “viaggiato” cosi a
lungo si possa raggiungere quella consapevolezza di se sufficiente per “creare”
arte?
Nell’immagine:
Emil Nolde – Natura morta con maschere III, 1911 cm. 74 x 78. The Nelson-Atkins Museum of Art,
Kansas City
A mio parere si, certamente. In questo dissento in parte da questo scritto. L'arte oltre a tutte le definizioni che ne vengono date, a mio parere è un'opera medianica. Medianica nel senso che l'artista è un medium. Ciò che produce, dunque, a parte l'uso della competenza tecnica e della sua fantasia, lo fa in una specie di stato di trance dunque la consapevolezza gioca un ruolo poco importante. A meno che non si tratti di arte "sacra" secondo la definizione che ne ha dato Gurdjieff. Riassumendo: viaggio interiore si ed anche notevole; consapevolezza può anche non esserci. Ciao, buona domenica!
RispondiEliminaCiao Marina, interessantissimo il tuo intervento che apre molteplici strade interpretative, quanto influisce lo stato di "trance" e quanto la consapevolezza di ciò che si fa?
EliminaL'esperienza, artistica e non, quanto determina il risultato, concettuale e visivo, dell'opera?
Il tuo punto di vista, essendo tu un'artista, ci dice che non sempre si è "coscienti" quando si crea, ma al contempo penso sia innegabile che le esperienze diano una "forma" mentale e spirituale che viene riflessa in ciò che facciamo.
Grazie infinite, un commento che mi da la possibilità di "vedere" la questione in modo più ampio.
Buona giornata, a presto.
Penso mio caro che qualsiasi forma artistica debba essere una creatura che nasce dalla nostra interiorita' sia essa positiva che negativa.
RispondiEliminaIl nostro intimo inconsapevolmente viene messo a nudo e l'accettazione dell'opera arriva con una certa facilità, casi sporadici a parte.
Una grande forma di introspezione.
Buon pranzo amico mio caro, e un abbraccio speciale
Ciao Nella, partire da una frase per andare in profondità, il tuo pensiero si spinge verso l'introspezione, consapevoli o meno del nostro agire assorbiamo dalle esperienze e se queste sono estreme influiscono maggiormente in tutto ciò che facciamo o creiamo.
EliminaLa pittura come terapia psicoanalitica, "tirare fuori" pensieri e situazioni che altrimenti resterebbero chiuse nel nostro "profondo".
Grazie, era proprio questo il mio intento capire come l'arte prende vita secondo l'opinione altrui.
Un abbraccio a te, buona serata.
Tutto è possibilie, in arte. Per fortuna ci sono infinite sensibilità e infiniti modi di viverle, così c'è chi sente il bisogno di arrivare ai limiti per trarre la giusta spinta creativa e chi ha bisogno di continue se pur piccole sollecitazioni, chi trova slancio nel tormento e chi nella serenità e... meglio che mi fermo con gli esempi che devo rimettermi all'opera! Anche se mi devo dedicare a qualcosa di meno complesso di questa riflessione: sotto Natale mi dedico ad opere più "artigianali" che "artistiche", anche se a volte il confine è sottile o anche un connubio... ma basta chiacchiere, al lavoro! :-D
RispondiEliminaCiao Anna, sono appunto pensieri in libertà, impossibile dare risposte certe quando si parla di arte, in fondo non sono le risposte che mi interessano ma le intuizioni, le interpretazioni altrui che spingono ad un approfondimento, ad un'ulteriore ricerca.
EliminaPrezioso il tuo punto di vista in quanto artista, ognuno reagisce agli impulsi esterni (ed interni) in modo unico.
Dici che nel periodo natalizio ti dedichi ad opere più artigianali ma quanto c'è di artistico in questi lavori? Spesso ciò che sembra "banale" nasconde l'essenza dell'originalità artistica.
Grazie per il tuo pensiero, buona serata e ... buon lavoro.