Quando
nel 1940, l’esercito tedesco si appresta ad invadere la Francia, Peggy
Guggenheim, illuminata mecenate e arguta collezionista, cerca in tutti i modi di portare in salvo la propria collezione di dipinti.
Delvaux: L'aurora (L'Aurore), luglio 1937 - Olio su tela, 120 x 150,5 cm |
Si
rivolge al museo del Louvre che accetta di conservarli temporaneamente nei
propri magazzini ma, dopo pochi giorni, inaspettatamente il museo cambia
idea. Il consiglio direttivo del Louvre ritiene che “non vale la
pena salvare opere di questo (basso) livello” sostenendo che i dipinti
in questione non erano meritevoli di essere preservati dall’eventuale
distruzione da parte del nemico tedesco che aveva scatenato un’offensiva
contro l’arte moderna (definita “degenerata”) anche nella stessa Germania |
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Alla
fine la collezionista americana riesce lo stesso a portare in salvo le opere di
artisti come Picasso, Brancusi, Kandinsky, Malevich, Ernst, Magritte, De
Chirico, Braque,,Arp, Chagall, Legèr, Balla, Dalì, Klee, Delvaux,Duchamp, Tanguy,
Van Doesburg, Mondrian, Lissitzky, Mirò e molti altri.
Come
spesso è accaduto nei secoli e come succede tutt’ora nelle stanze della "critica", gli esperti burocrati del
Louvre hanno mostrato scarsa lungimiranza, hanno dimostrato quanto la cecità
della presunzione tende a volgersi verso il passato inciampando nel presente e
ignorando il futuro.