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domenica 9 aprile 2017

Le creature invisibili di Yves Tanguy.


Autore:   Yves Tanguy
 (Parigi, 1900 - Woodbury, 1955)
Titolo dell’opera: Gli invisibili – 1951
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 98,5 cm x 81 cm
 
Ubicazione attuale:  Tate Gallery, Londra.





Tanguy ha fatto propria la teoria di André Breton che sosteneva l’esistenza di forme animali invisibili capaci di nascondersi allo sguardo dell’uomo, interiore ed esteriore, grazie a sottili e ingegnosi travestimenti.

Il dipinto è un’opera visionaria che si lega con evidenza alle teorie del movimento surrealista, Tanguy  lascia che sia il suo subconscio a dare vita a queste creature sapendo che l’esistenza delle stesse è incerta ma che non esiste nessuna prova certa che possa negarne la presenza.

Lo sfondo del quadro si presenta nelle sembianze di un cielo coperto da nubi che minacciano un’imminente tempesta, minaccia che appare più evidente nella parte inferiore del dipinto.

Strane figure sembrano arrampicarsi su altrettanto strane forme simili a lame affilate, le “creature” cercano con ogni mezzo di risalire verso la parte relativamente più tranquilla del cielo, un tentativo di sfuggire alla tempesta in arrivo?

La scena è fuori dal tempo, la desolazione e le sensazioni allucinate spingono alla rappresentazione della mente umana impegnata in un indefinito viaggio al di fuori di ogni canone reale.

4 commenti:

  1. Cara Romualdo, per me è un nome nuovo però credo che il suo moderni stile sia oggi moto apprezzato!
    Ciao e auguro a te una buona domenica delle palme, con tutto il cuore.
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, al di la dell'essere o meno apprezzato dai più ciò che conta è cosa ci trasmette il dipinto, ognuno di noi riceve sensazioni diverse, si va dall'indifferenza al fastidio fino a ricavarne delle emozioni. E' interessante, se le emozioni ci sono, capire dove ci conducono.
      Contraccambio l'augurio.
      Un abbraccio, a presto.

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  2. Molto interessante.... una nuova perla che ignoravo! Buona domenica!

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    1. Ciao Marina, un'opera che ci lascia con molti interrogativi, in fondo è quello che dovrebbe "fare" l'arte.
      Buona domenica a te, a presto.

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