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martedì 29 settembre 2015

L'arte di raffigurare l'arte, Aurelio Amendola.

Pietà - Michelangelo (particolare)
 

L’idea è quella di presentare un’opera d’arte che illustra un’altra opera d’arte, e nessuno meglio di Aurelio Amendola è adatto a questo scopo.

Pietà - Michelangelo (particolare)
Nato a Pistoia, Amendola è famoso soprattutto per le fotografie dedicate alla scultura contemporanea, e per i numerosi ritratti degli artisti del secondo novecento.

Negli anni si sono fatti immortalare i più grandi artisti, da Pomodoro a De Chirico, da Schifani a Warhol.

Ma è con la scultura del Rinascimento italiano che, dal mio punto di vista, l’arte fotografica di Amendola si fonde con la meravigliosa scultura dell’epoca.

Jacopo della Quercia, Donatello, Canova, ma soprattutto Michelangelo.
Amendola riesce a mostrare la grandezza e l’intimità dell’opera dando l’impressione a chi osserva gli “scatti” di essere davanti alla scultura stessa.


Amore che abbevera le colombe - Luigi Bienaimé
La maggior parte delle opere di carattere artistico (in particolare dipinti e sculture) siamo costretti ad ammirarle tramite fotografie che ci permettono di arrivare dove sarebbe difficile farlo di persona, per questo motivo la grande capacità e il talento di artisti dell’immagine come Amendola, sono alquanto preziosi perché ci permettono di ammirare nel modo più realistico le grandi opere sparse nel mondo.  
Aurelio Amendola a pubblicato numerose monografie dedicate agli artisti contemporanei, per citarne alcuni: Manzù, Fabbri, Marino Marini, Kounellis e Ceroli.

Insignito di numerosi premi e onorificenze, nel 2007 è stato il primo artista ad esporre una mostra fotografica al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, tema dedicato allo scultore Michelangelo Buonarroti.
 
 
A seguire alcune immagini del fotografo toscano.

David - Michelangelo (particolare)

Venere che esce da una conchiglia - Canova

Aurora - Michelangelo (particolare)

David - Michelangelo (particolare)



Tomba di Giuliano De Medici - Michelangelo (particolare)

Tre Grazie - Canova (particolare)

venerdì 25 settembre 2015

Breve descrizione dei movimenti artistici, l'Espressionismo.


Corrente artistica attiva in Germania dal 1905 al 1930.

Il gruppo intendeva sviluppare forme pittoriche che esprimessero i sentimenti più intimi, le sensazioni personali, piuttosto che limitarsi a descrivere il mondo esterno.

Nella pittura espressionista si trovano: la passione, l’intensità, tutto ciò che è emozione personale, un veicolo che trasmetta i desideri e la forza interiore dell’artista.

Irrealtà delle forme e grande forza nei colori e un’aggressività artistica, sono gli elementi tipici della pittura espressionista, che con l’utilizzo di intense pennellate ci mostra un’enorme vitalità.

Non a caso Vincent van Gogh con la sua frenetica tecnica pittorica e l’incredibile utilizzo dei colori, è stato ispirazione fondamentale per gli artisti di questa corrente.

Oltre a Van Gogh   l’espressionismo vanta nelle proprie file grandi pittori come: Heckel, Kirchner, Schiele, Beckmann (nell’immagine il suo “Sinagoga a Francoforte sul Meno”), Kokoscha, Munch, Nolde e Rouault.




(Alcune nozioni del testo sono tratte da : The art book)
 
 
 

lunedì 21 settembre 2015

il mio nome è ... Jim Dine.


Autore:   Jim Dine

Titolo dell’opera: Il mio nome è Jim Dine 2 – 1992

Tecnica: Olio e smalto su tela

Dimensioni: 91,5 cm. X 127 cm

Ubicazione attuale:  Pace Gallery, New York.






Nonostante l’immagine ricordi una cartolina d’auguri amorosi dal gusto tutt’altro che raffinato, il cuore rosso su uno sfondo di quadrati colorati cattura l’attenzione e trasmette un certo fascino, quasi che il cuore viva di vita propria e risulti estraneo al quadro.
Nonostante la "nascita" artistica vada ricercata nell'espressionismo astratto, Dine è conosciuto come uno dei massimi esponenti della Pop Art americana e personaggio fondamentale del movimento “Neo-Dada”.

Porta avanti la propria convinzione che vede nella pittura la capacità di trasmettere sentimenti, sia che si dipinga un paesaggio o un ritratto, sia che si raffiguri  la realtà, con mezzi meno diretti ma più efficaci (è famoso per l’utilizzo di oggetti quotidiani, ad esempio uno spazzolino da denti, che applica direttamente sulla tela per poi scriverne di fianco il nome per attirare l’attenzione sulla sua esistenza quotidiana).

Con il passare del tempo Dine modifica il suo modo d’intendere l’arte, si smarca, anche se solo parzialmente, dalla Pop-Art, e introduce nelle opere soggetti e motivi che si ripresentano come altrettante firme: il cuore, gli attrezzi di uso quotidiano o personaggi più specifici come Pinocchio di cui produrrà diversi disegni.
Pinocchio sarà spesso ripreso, lo stesso pittore rivela che ritrarre il burattino di Collodi è un po’ come comporre un autoritratto.


giovedì 17 settembre 2015

Breve descrizione dei movimenti artistici, De Stijl (neoplasticismo).


Nel 1917 nascono il movimento e l’omonima rivista. Siamo in Olanda e i fondatori, Theo van Doesburg (nella foto una sua creazione al “caffè aubette” a Strasburgo) e Piet Mondrain, sono convinti che l’arte debba mirare ad una completa armonia, chiarezza e ordine in un costante perfezionamento.




La conseguenza del neoplasticismo sono opere precise e geometriche senza dare spazio a “fronzoli” che minano la ricerca della perfezione.

Le composizioni sono prevalentemente semplici, linee e quadrati con l’utilizzo, quasi esclusivo, dei colori primari.

Il gruppo insegue obbiettivi prevalentemente filosofici, l’idea era che l’arte dovesse, principalmente, riflettere il mistero e l’ordine dell’universo.

Il movimento si scioglie nel 1931, dopo la scomparsa di Van Doesburg, ma l’effetto dell’idea continua ad espandersi tanto da essere fondamentale nell’architettura e nelle arti applicate in tutta Europa.

(Le nozioni del testo sono tratte da : The art book)

domenica 13 settembre 2015

Interno di un giorno qualunque, Adriaen Van Ostade.


Autore:   Adriaen Van Ostade

Titolo dell’opera: Interno con contadini – 1663

Tecnica: Olio su tavola

Dimensioni: 34 cm x 40 cm

Ubicazione attuale:  Wallace Collection, Londra.





Una madre tiene in braccio un bambino davanti alla finestra e cerca, non senza opposizione, d’imboccare il piccolo che sembra non gradire.
In un ambiente buio e disordinato si svolge una qualunque scena di vita quotidiana, emerge l’estrema povertà accentuata da gusci di uova e di molluschi sparsi sul pavimento sporco.
L’arcolaio e il telaio completano la scena, dove l’indigenza la fa da padrona. La madre, l’unica figura illuminata dalla luce proveniente dalla finestra, sembra quasi trasmettere un messaggio moralistico, come se dicesse al bambino che rifiuta il cibo, "la povertà colpisce chi non sa apprezzare le cose che si posseggono".
Ma il tono dell’opera sembra più descrittivo che moralistico, Van Ostade racconta la difficile vita contadina sottolineando il lavoro continuo e faticoso delle donne, oltre agli strumenti di lavoro femminile, le donne si devono occupare anche dei figli, mentre gli uomini per niente cooperativi tra le mura domestiche, si concedono delle pause dal lavoro nei campi, infatti si vedono tre paesani che confabulano nell’oscurità in secondo piano.
L’unica nota lieta del dipinto è il vaso con una pianta posto sul davanzale, fuori la luce solare crea un ambiente più sereno e piacevole che contrasta con la profonda tristezza dell’interno.
Negli anni le tele di Van Ostade si arricchiscono di colori e le scene famigliari divengono sempre meno cupe, lasciando posto a sensazioni decisamente più positive.
 
 

giovedì 10 settembre 2015

Breve descrizione dei movimenti artistici, il Dadaismo.


Il nome “dada”, usato senza un particolare significato, fu dato ad un movimento “anti artistico” di caratura internazionale attivo dal 1915 al 1922.

Il centro nevralgico del movimento era il “Cabaret Voltaire” di Zurigo, scrittori, pittori, musicisti e poeti con interessi simili si radunavano per sperimentare nuove attività come la poesia astratta o la pittura automatica.

Il dada rappresenta una violenta reazione al mondo artistico tradizionale: i suoi membri utilizzano ogni mezzo offerto dalla propria immaginazione per stupire e a volte, scandalizzare, l’opinione pubblica.

Il prodotto tipico del dadaismo è l’idea di utilizzare un oggetto ordinario e metterlo in mostra come opera d’arte (nell’immagine Duchamp – 63 attaccapanni).

Il movimento dada con il suo culto per l’irrazionalità, preparò il terreno per l’avvento del surrealismo (di cui tratteremo più avanti).



(Le nozioni del testo sono tratte da : The art book)
 
 
 

lunedì 7 settembre 2015

Il monumento alla follia umana.



«Non ero mai stato in un posto come questo. Questo porta direttamente al cuore della questione. Non c'è nulla che possa essere confrontato con l'olocausto. E quando vi sia una relazione tra l'olocausto e questo monumento, è che questo è incomparabile».

(Peter Eisenman)
 
Peter Eisenman (assieme all'ingegnere Buro Happold) è l’autore del progetto che intende ricordare i 60 milioni di morti della seconda guerra mondiale. L'opera si trova nel quartiere Mitte a Berlino.

Il  Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa è anche conosciuto come il Memoriale dell’olocausto o Memoriale della Shoah.

L’enorme monumento copre una superficie di 19.000 metri quadri dove sono stati posti 2.711 blocchi di cemento percorribili all’interno dai visitatori. A rendere più significativa la scelta del sito, l'idea di creare il memoriale nel luogo dove sorgevano il palazzo e le proprietà di Goebbels.



All’esterno le stele paiono pressappoco della stessa altezza (la larghezza e la lunghezza sono identiche per ogni blocco, 2,375 x 0,95 metri) ma il fondo inclinato evidenzia la diversa altezza (da 0,2 a 4 metri), l’idea del “creatore” dell’opera è quella di portare il visitatore fuori dal mondo come lo conosciamo e condurlo in un sistema realizzato per disorientare chi è costretto ad entrarci, un sistema apparentemente ordinato ma che fa perdere il senso di realtà e della ragione innalzando un velo angoscioso di totale solitudine.
L’ideatore della scultura non chiarisce il motivo del numero delle steli (fa solo qualche accenno sul fatto che possano essere interpretate come delle lapidi che ricordino i caduti dell’assurdità umana) e non fa alcun cenno su come deve essere “vissuta” dai visitatori.
Infatti le polemiche non finiscono mai, alcuni turisti, quantomeno carenti di sensibilità, considerano il tutto come fosse un luogo di svago e si comportano di conseguenza, non senza eccessi, c’è chi pretende di potersi sdraiare sui blocchi e prendere il sole o fare jogging tra i “pilastri”.
Fortunatamente la maggior parte di chi visita il campo considera il luogo con una certa sacralità, con rispetto per ciò che rappresenta, e percorre gli stretti corridoi provando commozione e smarrimento, altri si fermano a pregare per chi non c’è più, ma soprattutto, perché tutto questo non si ripeta (o smetta quotidianamente di ripetersi).

Panoramica del Memoriale
 

venerdì 4 settembre 2015

Breve descrizione dei movimenti artistici, il Cubismo.


Picasso (nella foto "Three musicians") e Braque creano questo rivoluzionario metodo pittorico nei primi anni del novecento.

Sebbene possa apparire astratta, l'arte cubista rappresenta gli oggetti reali impressi sulla tela in modo che si possano osservare simultaneamente i diversi lati della forma descritta.

Invece di creare l'illusione di un oggetto, il cubismo riproduce gli oggetti stessi in termini bidimensionali. Una novità che da origine ad un assestamento dei rapporti tra lo spazio e le forme, riscrivendo definitivamente la storia dell'arte occidentale.

Oltre ai fondatori del movimento ricordiamo anche artisti del calibro di: Archipenko, Griss, Léger, Delaunay e il poeta Guillaume Apollinaire.

Il cubismo si divide in tre periodi:

Cubismo semplice (1907-09) che tende a semplificare e a ridurre le forme.

Cubismo analitico (1909 -11) raffigura il soggetto mostrando ogni lato nello stesso momento, il che spesso rende l’insieme quasi incomprensibile.

Cubismo sintetico (1911-15) torna a semplificare le forme con l’inserimento di “collage”, è frequente l’utilizzo di ritagli di giornale, il soggetto perde importanza e viene ripetuto più volte.


(Le nozioni del testo sono tratte da : The art book)