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venerdì 10 maggio 2024

Anche gli incapaci possono scrivere la storia

Louis Leroy, giornalista di punta del quotidiano satirico “Le Charivari” (che tra gli altri vedeva anche Félix Tournachon, noto come Nadar, tra i suoi caricaturisti) ha il privilegio di scrivere la storia dell’arte grazie alla propria incompetenza e all’arroganza tipica di chi pensa, a torto, di essere al di sopra di tutto e di tutti.

Camille Pissarro – Geléee Blanche, 1873 – Olio su tela cm 65 x 93 – Museo d’Orsay, Parigi  


Nel 1874, per la precisione dal 15 aprile al 15 maggio, a Parigi va in “scena” la mostra della “Società anonima di pittori scultori e incisori”, la rassegna artistica si tiene proprio nello studio del fotografo Nadar, collega di Leroy.

La recensione del critico de “La Charivari” è diretta e senza fronzoli, davanti al dipinto di Claude Monet “Impression solei levant”, si lascia andare a dichiarazioni che passeranno alla storia, “…Impressione, ne ero proprio certo, mi stavo dicendo che nel momento che ero impressionato doveva esserci una certa impressione in esso […] che libertà e che facilità di lavorazione, un disegno preliminare per un modello di carta da parati è più rifinito di questo paesaggio marino”.

Naturalmente la sua ampia visione non si ferma all’opera di Monet, riferendosi a tutto il resto afferma: “Questi sedicenti artisti si definiscono degli intransigenti, degli impressionisti. Prendono delle tele, del colore e dei pennelli, buttano giù a caso qualche tono e firmano il tutto …”.

Partendo dall’impressione del titolo del quadro di Monet e utilizzando il termine stesso in modo dispregiativo, Leroy, suo malgrado da il nome ad uno dei più importanti movimenti artistici, gli Impressionisti.

A volte non serve essere seri e competenti, non è necessario saper fare il proprio lavoro e nemmeno avere una mente aperta e una visione ancor più ampia, con un po' di fortuna si può passare alla storia per la propria stupidità o anche solo per il fatto che si voglia dire qualcosa pur non avendone le capacità.

Questo esempio, e ce ne sono moltissimi altri, è servito a rendere più cauti gli stroncatori contemporanei? Naturalmente la risposta è no, altrimenti non dovremmo assistere alle innumerevoli prediche di chi volge il proprio sguardo solo al passato.

4 commenti:

  1. Preferisco pensare che senza il titolo coniato da Monet, l'inventiva di Leroy sarebbe stata di gran lunga meno fervida e felice. ;)

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    1. Vero Franco, per denigrare il gruppo ha dovuto prendere in prestito un termine utilizzato dagli stessi pittori, non ha saputo nemmeno insultarli in modo originale, questo sottolinea la levatura del "critico".
      "Impressionisti" è inequivocabile, è la storia stessa dell'arte.
      Grazie, buona giornata.

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  2. Pensa però che vanto dev'essere passare alla storia per una cantonata epocale come la stroncatura di uno dei movimenti ad oggi generalmente più apprezzato dal pubblico (anche troppo apprezzato, probabilmente)

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    1. Ciao Alberto, sicuramente il più apprezzato dal pubblico, troppo apprezzato? forse un po' sopravvaluto per il motivo sbagliato. L'impressionismo è adorato dal grande pubblico perché è "bello", ciò che lo rende fondamentale però non è l'aspetto "visivo" ma l'essere stato una rottura con il mondo accademico, tutto ciò che ne è seguito (e qui il grande pubblico non è altrettanto entusiasta) è legato a questa svolta concettuale.
      Non so quanto possa essere motivo di vanto passare alla storia per manifesta incapacità ma questi personaggi non possono ambire ad altro ed esserne orgogliosi😉
      Grazie, buona giornata.

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