Pagine

lunedì 25 marzo 2024

La materia e il linguaggio interpretativo

In una trasmissione televisiva (ebbene si, ci sono ancora programmi di alto livello) è stato formulato un interessante quesito: “ la matematica è un’invenzione dell’uomo o una scoperta in quanto già esistente?”.


Jacopo de Barbari (attribuito) – Ritratto di Luca Pacioli, 1495 ca. – Olio su tavola cm 99 x 120 - Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli


Durante la trasmissione sono comparsi altri “particolari” che hanno indirizzato le ipotesi verso quella che potrebbe essere la strada giusta, la matematica è il linguaggio che permette all’umanità di comprendere sé stessa e ciò che la circonda.

Questo non risponderebbe alla prima domanda ma darebbe vita ad altri interrogativi, se la terza ipotesi è la più verosimile le prime due passano in secondo piano (momentaneamente).

Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dalle cellule alle galassie, ogni cosa viene compresa grazie alla matematica.

Considerato il livello di conoscenza della matematica stessa dell’uomo medio chi è veramente in grado di “conoscere sé stesso”? Perché senza la conoscenza di sé è impossibile comprendere “l’altro”.

Ma “l’altro” non sono solo le persone che incontriamo, “l’altro” è tutto ciò che ci circonda.

La matematica ci permette di “misurare” la materia di cui è composto il nostro mondo, è in grado di misurare le emozioni, le sensazioni positive e quelle negative?

La matematica ci può aiutare a comprendere la musica, la poesia, la pittura e qualsivoglia proiezione dell’essenza dell’uomo?

Siamo i figli della matematica o ne siamo la genesi?

 

6 commenti:

  1. Certo è la più antica delle scienza, il problema è che si tende sempre più a considerarla linguaggio e sempre meno scienza. Immagino Dio grandissimo matematico, e molto meno teologo. Sulle emozioni non mi pronuncio, specie nella distinzione tra negative e positive, che tanto piace al mondo psicologico e che, personalmente, fa un po' sorridere..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E se fosse proprio un linguaggio? magari il vero linguaggio universale? e se le emozioni fossero legate a questo modo di comunicare? e se ... 😉
      Grazie Franco, buona serata.

      Elimina
  2. La matematica è lì, noi ne siamo figli e possiamo soltanto rivelarla. Ho appena terminato un bellissimo saggio di Guido Tonelli: Tempo. Il saggio si muove tra la fisica quantistica e la matematica pura, con incursioni nella letteratura. Bellissimo, te lo consiglio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luz, la matematica dunque come fondamento dell'universo, la nostra difficoltà è saperne cogliere tutte le "sfumature".
      Conosco Tonelli ma non ho letto il saggio che mi consigli, faccio tesoro del tuo suggerimento, sembra molto interessante.
      Grazie, buona serata.

      Elimina
  3. io credo che la matematica sia una parte. Una parte del tutto, una parte della filosofia, una parte del linguaggio. In effetti parliamo di cose così complesse che dubito abbiano solo una chiave che possa aprire tutte le porte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa tua risposta si pone al centro della questione, è forse l'equilibrio che permette al "tutto" di avanzare?
      Grazie Alberto, felice giornata.

      Elimina

Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.