Questi versi sono il testo di una canzone, Everything Is Broken, pubblicata nel 1989 da Bob Dylan, è la terza traccia dell’album On Mercy, il brano è stato riproposto più volte da interpreti diversi, l’ultima in ordine di tempo (2019) e forse più nota, è quella di Sheryl Crowe e Jason Isbell (a seguire il video di una versione live della stessa Crow in un duetto con Bonnie Raitt).
Ho deciso di accompagnare queste parole con il particolare
di una serie di sculture dell’artista palestinese Iyad Sabbah, intitolate Worn Out (Consumati), il risultato della
cultura dello sfascio morale, della scomparsa di un’umanità “umana”.
Il testo non ha bisogno di molti approfondimenti, dal
1989 ad oggi poco o nulla è cambiato, semmai se vi è un cambiamento è in
peggio.
Queste parole, decisamente sconfortanti, sono il
riassunto di quel “punto di non ritorno” che la società ha raggiunto e
superato.
(Bob Dylan - Everything Is Broken)
Linee spezzate, corde spezzate
fili spezzati, molle spezzate
idoli spezzati, teste spaccate
gente che dorme in letti spaccati
è inutile ballare
è inutile scherzare
tutto è spezzato.
Bottiglie spaccate, vassoi spaccati
interruttori spaccati, cancelli spaccati
piatti spaccati, oggetti spezzati
le strade sono piene di cuori spezzati
parole spezzate che non si sarebbe mai voluto
pronunciare
tutto è spezzato.
Sembra che ogni volta che ti fermi e ti guardi intorno
qualche altra cosa cada in terra
Taglierini spaccati, seghe spezzate
fibbie spezzate, leggi spaccate
corpi spezzati, ossa spezzate
voci spezzate a telefoni spaccati
prendi un respiro profondo, ti senti come soffocare,
tutto è spezzato.
Ogni volta che parti e vai in qualche altro posto
le cose cadono a pezzi sul mio viso
Mani spezzate su aratri spaccati
trattati spezzati, patti spezzati
tubi spaccati, arnesi spezzati
la gente ha distorto regole spezzate
il mastino ulula,
la rana-toro gracida
tutto è spezzato.